sabato 16 ottobre 2010

Se.ver.A.: passa la linea dello sciopero

Deciso lo sciopero dei lavoratori della Se.Ver.A. spa. Si è svolta mercoledì sera l’assemblea dei lavoratori dell’azienda, a ranghi completi, alla presenza di Michele Massari, per la Cgil, e Vincenzo Cinquini, per la Cisl. Da lì la decisione di indire un pacchetto di giornate di sciopero vista la stagnante situazione attorno alla crisi.
«Basta discussioni inconcludenti, la situazione è ormai insostenibile» dicono in coro le organizzazioni sindacali preoccupate dell’andazzo di una società che, tra l’altro, ha garantito con propri capitali per il concordato preventivo della partecipata Se.Ver.Acque. L’assemblea sindacale è stata molto vivace. E la decisione di scioperare è maturata dopo varie considerazioni. «Ci rendiamo conto che questa decisione porterà disagio alla popolazione - dicono Massari e Cinquini - ma è ora che sindaci e opinione pubblica si rendano conto dello stato effettivo delle cose». Proprio riguardo al comportamento dei sindaci, c’è profonda delusione:

«La nostra denuncia per il cattivo operato delle amministrazioni comunali è netta. Gli stessi sindaci hanno portato a questa situazione di sfascio che ha già causato la perdita di molti posti di lavoro e altri ne sta mettendo a repentaglio.

Per il bene di tutti, in primo luogo di lavoratori e cittadinanza, deve cessare il “palleggio” di responsabilità tra Comuni e Provincia». In particolare, l’assemblea è sconcertata sulle posizioni espresse dal comune di Castelnuovo che in attesa della scelta del gestore unico, ha annunciato di voler procedere a nuove gare per l’assegnazione dei servizi di raccolta. Se si considera che Castelnuovo rappresenta quasi la metà della raccolta complessiva, ciò significherà la chiusura della Se.Ver.A spa. «Sarebbe opportuno - è stato detto in assemblea - che prima di tutto i comuni morosi tra i quali Castelnuovo e Gallicano, procedessero al pagamento dei debiti contratti per i servizi effettuati».
Intanto i privati proseguono con azioni ingiuntive contro la società che mettono a rischio il pagamento dei prossimi stipendi: «E la tensione sale con l’avvicinarsi del 31 dicembre quando scadrà il termine della cassa integrazione in deroga per i 17 lavoratori addetti all’impianto di termovalorizzazione.
I lavoratori della raccolta, hanno denunciato che è ormai impossibile operare nello stato attuale dove non sono garantite le condizioni di sicurezza, l’organico è ridotto all’osso, molti lavoratori non riescono più a fruire di ferie permessi,non vengono pagate neanche le ore di straordinario e nonostante l’impegno produttivo, non sono stati pagati i premi integrativi aziendali».
Per questi motivi, l’assemblea ha dato mandato alle organizzazioni sindacali di fissare un incontro con la direzione aziendale e chiedere un incontro con la Prefettura per la definizione delle procedure per indire un pacchetto di giornate di sciopero e di coinvolgere la regione Toscana nella vertenza.
Fonte: Il Tirreno

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