Di più antica emersione rispetto al vicino Appennino. Con i suoi versanti ripidi, rivestiti di paléo, e le sue cime decise, di colore generalmente chiaro, dove predominano calcari dolomitici.
E i ravaneti, in apparenza lunghi canaloni nevosi, in realtà colate di detriti di marmo che le cave scavate sui fianchi delle montagne fanno scivolare verso valle.
Creste affilate e spigoli, pareti imponenti, quasi prossime alla verticale, talora perfino stapiombanti.
Torrioni, guglie e gendarmi.
C'è tutto, in Apuane.
Terra di poeti e di cantori, di artisti del marmo e cavatori. Il mare all'orizzonte, la neve sui rilievi, un reticolo di carsiche cavità nel sottosuolo. Un mondo.
Tra Lunigiana, Versilia e Garfagnana.
Tra la dolcezza mediterranea del leccio e dell'ulivo e le vallate interne del faggio e del castagno.
- 1661 - 1678
Prime ascensioni nel gruppo delle Panie per tracciare i confini geografici tra gli stati di Firenze, Lucca e Modena. Jacopo Banti, inviato del Granducato di Toscana, sale in cima alla Pania della Croce.
- 1700 - 1800
Esplorazione delle Apuane da parte di naturalisti e scienziati. Viene salita da Fulgenzio Vitman (prima del 1773) la cima più alta della catena, se è vero quanto dice di aver raccolto delle piante "in vertice al Pisanino".
- 1868
Nasce la sezione fiorentina del Club alpino italiano. Quattro anni dopo esce la prima Guida alle Alpi Apuane scritta da Vincenzo Santini e Cesare Zolfanelli. All'interno le descrizioni sono più per viaggiatori che per veri alpinisti.
- 1869 - 1876
Sono gli anni in cui vengono scalate tutte le cime più significative delle Apuane, tra cui il Pisanino e il Pizzo d'Uccello. L'inglese Douglas W. Freshfield s'innamora di queste montagne che frequenterà per un lungo arco di tempo. Le farà conoscere ad altri illustri connazionali, tra i quali Francis Fox Tuckett e alla guida alpina di Chamonix François Devouassoud.
- 1881
Giovanni Sandri in solitaria affronta un ardito concatenamento. Parte da Castelnuovo Garfagnana e inanella la Pania, il Forato, la Penna di Sumbra, il Pisanino, il Pizzo d'Uccello e compie la prima ascensione del Grondilice.
- 1883
Il 29 giugno s'inaugurano il lavori della ferrata al Monte Procinto (terminata nel 1890) che porta sulla sommità del panettone roccioso, salito quattro anni prima di Aristide Bruni, con le guide di Pruno Giuseppe ed Efisio Evangelisti. Al raduno partecipa l'alpinista inglese Richard H. Budden che per vent'anni dirigerà la sezione del Cai di Firenze. In questo periodo vengono costruiti vari tratti di sentiero e realizzata la prima segnaletica; importante il "sentiero Bruni" che faciliterà molto l'accesso alla montagna (dal Callare di Matanna passa sotto la parete del Nona).
- 1896
Il 26 marzo due fratelli romani, con l'aiuto di Efisio Evangelisti, salgono il canale dei Carrubi alla Pania, che diventerà una classica invernale. In quegli stessi anni Lorenzo Bozano affronta alcune significative ascensioni invernali al Monte Altissimo e al Monte Cavallo (cresta nord). Nel 1899 conquista il Monte Contrario per la cresta ovest insieme a Enrico Questa e sale il Pizzo delle Saette dal versante delle Mura del Turco. L'anno successivo Enrico Questa traccia una solitaria invernale alla Pania Secca.
- 1902
Inaugurazione del primo rifugio alpino: l'Aronte al passo della Focolaccia.
- 1905
Si pubblica la prima guida alpinistica completa delle Alpi Apuane, con cartografia e relazione delle ascensioni. E' firmata da due dei migliori scalatori dell'epoca: Enrico Questa e Lorenzo Bozano.
- 1912
Le Apuane sono frequentate da due forestieri: Z. Pompanin e Bortolo Zagonei, il formidabile scalatore che tracciò la prima via sulla Sud della Marmolada. Con dei clienti compiono l'ascensione del Pizzo d'Uccello, del Cavallo e del Grondilice, accompagnati da G. Conti.
- 1913
Ugo Ottolenghi di Vallepiana, presidente della sezione fiorentina e del Club alpino accademico, insieme con Bartolomeo Figari e Antonio Frisoni, superano in discesa la cresta nord del Pizzo delle Saette, che restava uno dei problemi ancora irrisolti. L'anno successivo, in cordata con C. Franchetti e G. dè Pazzi, apre un nuovo itinerario alla Forbice del Grondilice.
- 1922-27
Si compiono i primi tentativi sul versante nord del Pizzo d'Uccello. A. Daglio, A. Frisoni, A. Sabbadini ed E. Stagno individuano un canale a sinistra del paretone che attacca sulla verticale del Ripiano di Capradossa: è la cosiddetta via dei Genovesi. L'itinerario passa a destra del Torrione e sale a fianco della cresta Capradossa fino in cima. La grande parete nord resta inviolata. Intanto nel '25 Daglio, Piantanida e Sabbadini percorrono la cresta nord del Pizzo delle Saette.
- 1926-1929
Si inaugurano il rifugio Pania (oggi Enrico Rossi) alla Pania della Croce (Cai di Lucca) e il Giovanni Pisano (Cai di Pisa) alle Capanne di Navola sotto al Monte Sagro (oggi in rovina). Nel 1928 G. Amoretti e D. Di Vestea compiono in inverno la traversata delle cime Grondilice, Contrario e Cavallo.
- Anni '30
Si afferma l'attività dei fratelli Sergio e Vinicio Ceragioli che tracciano una bella via sulla Nord del Procinto (oggi sostituita da vie moderne che salgono su dritte). Affrontano anche la parete sud ovest del Contrario e lo spigolo ovest della Penna del Sumbra. Primi seri tentativi, che li portano molto in alto, alla parete nord del Pizzo d'Uccello. A quell'epoca sono i più forti scalatori delle Apuane.
- 1940
Due bergamaschi, Nino Oppio e Serafino Colnaghi, vincono la Nord del Pizzo d'Uccello, aprendo una magnifica via che sale al centro la grande parete proprio sotto la cima. 700 metri di IV e V che per l'eleganza del tracciato e la suggestione dell'ambiente diventano la Classica, ancora oggi molto frequentata.
- 1952
A. Nerli, V. Sarperi e G. Severini individuano un bell'itinerario invernale sulla cresta est nord-est del Pisanino, la Mirandola. Le scuole pisane, lucchesi e genovesi sono le più attive e realizzano itinerari invernali di prestigio. Nel frattempo è stato inaugurato ai piedi della Pania il rifugio Pietrapiana (oggi Del Freo).
- 1955
Paolo Melucci e Giancarlo Dolfi aprono la prima via "moderna" sulla Nord del Procinto (difficoltà V e VI). E' l'inizio di un nuovo stile d'arrampicata che si affermerà negli anni successivi cercando vie sempre più tecniche.
- 1956
L'amicizia di Melucci e Dolfi con Cesare Maestri produce una via di V+ alla Torre Francesca al Pizzo delle Saette. Dolfi realizza la prima salita solitaria della Oppio alla Nord del Pizzo d'Uccello.
- 1958
Esce nella collana Monti d'Italia del Cai-Tci la prima edizione della guida Alpi Apuane scritta da Nerli e Sabbadini. La seconda edizione (tuttora in commercio) è del 1979.
- 1960
C. Zappelli e L. Tessandri aprono un importante itinerario invernale sulla parete nord del Pizzo delle Saette.
- 1961
La via Luisa al Procinto (Giancarlo Dolfi e Marco Rulli) vince la parete est con una salita di VI e artificiale che all'epoca è un ponte tra gli anni '50 e i "nuovi mattini" dell'arrampicata apuana. Oggi resta una classica frequentata. E. Montagna, G. Piombo e R. Rinaldi percorrono in prima invernale la parete est del Pisanino: è una notevole salita, da pochi conosciuta, per le sue forti difficoltà ambientali. La prima solitaria (in tempi recenti) è del genovese Walter Savio.
- 1962
R. Sorgato, P. Zaccaria e M. Rulli percorrono in prima invernale la Oppio al Pizzo d'Uccello.
- 1963
E. Montagna e L. dalla Casa tracciano sul Gran Pilastro sud est della Pania Secca la prima e unica via interessante (IV e V), oggi intersecata dalla Cottolengo, via moderna aperta nel '91 da Umberto Ghiandi e compagni (difficoltà fino al 6b).
- 1965
Angelo Nerli e Elso Biagi formano una coppia formidabile; insieme aprono diverse vie in Apuane. Il loro capolavoro è la via Biagi-Nerli-Zucconi alla Nord del Pizzo d'Uccello (700 metri di V e VI), che diventa la seconda grande classica della parete. La parte iniziale della via (che all'origine ricalcava la Oppio-Colnaghi) è raddrizzata l'anno successivo da Mario Verin, che ne compie la prima ripetizione e successivamente la prima solitaria.
- 1966
Si inaugura il rifugio Forte dei Marmi sotto al Procinto. I fratelli Vaccari di Genova aprono con i chiodi a pressione il primo itinerario sulla parete ovest del Nona, che anticipa le vie aperte dal fortissimo gruppo di arrampicatori fiorentini e versiliesi. Il rifugio diventa il campo base per Mario Verin, Giovanni Bertini, Leandro Benincasi, Agostino Bresciani, Giustino Crescimbemi e Mario Piotti che aprono itinerari come la Gamma, la Stefania, la Gabriela e la XXV Aprile al Procinto; la Licia e la via dei Fiorentini al Nona. Si forzano le difficoltà cercando vie sempre più tecniche e eleganti.
- 1967
M. Verin, G. Crescimbeni e G. Verbi compiono la prima salita invernale della Biagi-Nerli-Zucconi al Pizzo d'Uccello.
- Anni '70
Claudio Ratti, forte alpinista e poi guida alpina, realizza molte ascensioni tra cui la Ratti-Guadagni e la Ratti-Martini alla Nord del Pizzo d'Uccello. E' il primo a notare le Torri di Monzone dove apre itinerari di forte difficoltà. G. Crescimbeni, S. Trentarossi e G. Banti salgono integralmente la via dei Genovesi in prima invernale alla Nord del Pizzo d'Uccello. G. Calcagno, M. Piotti, M. de Bertoldi e A. Nerli percorrono in invernale un itinerario che dalla Oppio traversa sulla via dei Genovesi. E' il percorso con maggior sviluppo della Nord del Pizzo.
- Anni '80
Il successivo balzo in avanti lo compie Roberto Vigiani, un formidabile scalatore di La Spezia (classe 1961) che a ventuno anni sale e scende solo in arrampicata il Pizzo d'Uccello per le vie Biagi-Nerli (in salita), in appena tre ore. Nel 1985 apre con Federico Schlatter il Muro delle ombre sulla stessa parete con difficoltà fino al 6c/7a. Nel '93 prende la gestione del rifugio Forte dei Marmi insieme alla compagna Grazie Maggiani anch'essa forte scalatrice. Da quel momento apre numerose vie di alta difficoltà al Procinto, alle Torri di Monzone e al Cavallo. L'ultima sul Monte Nona, Nona sinfonia (8a), superata rotpunkt il 12 giugno 2003. Anche per l'alpinismo invernale, gli anni '80 segnano una rivoluzione. Il fiorentino Massimo Boni apre le prime vie di ghiaccio moderne di alta difficoltà. Una delle più belle è il Canale Elisabetta alla Nord del Pizzo delle Saette aperta con Giuliano Pasqui: massima pendenza 80° e un tratto iniziale di misto molto impegnativo. La scuola genovese è da sempre presente in inverno. G. Calcagno, W. Savio, M. Schenone aprono itinerari poco noti ma di gran difficoltà, spesso in dry tooling, in molt zone: tra queste la Diretta nord alla quota 1889 del Monte Cavallo, la Diretta (cascate) della Bagola Bianca al Pisanino, la Diretta al Pizzo delle Saette e molte altre.
- 1990
Tra le realizzazioni di stampo moderno spicca la via Fantastica alla parete sud ovest del Monte Nona da parte di F. Convalle, S. Funck & C.: 220 metri con difficoltà continue dal 6b al 7a.
- Oggi
Due sono i gruppi di arrampicatori attivi oggi in Apuane: la Scuola "Monte Forato", con A. Angelini, G.C. Polacci e A. Benassi, autori di numerose vie di roccia sulla bastionata sopra Levigliani e di itinerari invernali (dry tooling) di alta difficoltà; la Scuola "Lunigiana Verticale", diretta da Mauro Franceschini, che ha tracciato alcune magnifiche vie di roccia, oggi molto frequentate, sulla parete sud del Pizzo d'Uccello e sulle Torri di Monzone.
- Alpi Apuane
- Pania
- Monte Croce
- Monte Forato
- Palodina
- Pizzo delle Saette
- Procinto
- Freddone
- Gabberi
- Grondilice
- Pisanino
- Pizzo d'Uccello
- Sumbra
- Tambura
- Fiocca
- Altissimo
- Cavallo
- Contrario
- Corchia
- Roccandagia
- Ferrate
Paesaggio della Garfagnana |
Il borgo di Trassilico |
Lago di Pontecosi |
Il Passo Fiocca |
Monte Forato |
Punta Carina |
Cresta della Pania |
La notte di San Lorenzo in Pania |
Panorama dal Passo degli uomini della neve |
Tambura - Passo della Focolaccia - Cavallo - Contrario |
Cave di marmo nei pressi del Monte Sagro |
Panorama dal Monte Palodina |
La parete Sud del Sumbra vista dal Piglionico |
Borra Canala |
Lago di Gramolazzo |
Lago di Isola Santa |
Fornovolasco |
Il gruppo delle Panie |
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