lunedì 30 settembre 2013

La leggenda del Monte Croce

Visto il grande successo della leggenda del Monte Forato pubblico, per chi se lo fosse perso, il video della leggenda del Monte Croce sempre raccontate dall'amico Mario.


La leggenda:

Un giovane pastore e una pastorella si incontravano ogni giorno sui verdi prati del Monte Croce. Era un mattino di maggio quando si promisero eterno amore e sui quei pascoli avrebbero suggellato con il matrimonio un’unione già forte più del ferro e del fuoco ma, poche settimane dopo i turchi assaltarono i villaggi lungo la costa e il giovane pastore fu chiamato in guerra dove venne ucciso a tradimento. 
La pastorella, appresa la notizia, disperata corse sui fianchi della stessa montagna che aveva accolto la loro promessa di nozze, ogni sua lacrima per incanto si trasformava in bianchi e profumati fiori di giunchiglia che piano piano rivestivano il monte con il loro candore. 
Ogni anno nel mese di maggio i verdi pascoli della montagna si ricoprono ancora di un’estesa fioritura di giunchiglie. Sono le pure innocenti lacrime della pastorella che sbocciate in candidi fiori profumano l’aria alpina delle Apuane.

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Calcolo Tares 2013 e confronto Tarsu 2012 Comune di Barga. Confronto con altri Comuni

Nuovo aggiornamento del programma per il calcolo della Tares 2013 con l'inserimento del Comune di Barga. Ad oggi i Comuni presi in considerazione sono:

  • BARGA
  • CAREGGINE
  • CASTELNUOVO DI GARFAGNANA
  • FABBRICHE DI VALLICO
  • GALLICANO
  • GIUNCUGNANO
  • VERGEMOLI


Nonostante Barga sia il Comune più grande (superiore a 10.000 abitanti), il primato della Tares più alta spetta sempre al Comune di Gallicano.


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Daniele Saisi Blog - dal 1° gennaio 2013 ad oggi già superate le 100.000 visite

Oggi, Daniele Saisi Blog, raggiunge un grandissimo traguardo: 

100.000 visite dal 1° gennaio 2013 al 30 settembre 2013 con un incremento, rispetto al solito periodo dello scorso anno, del 59%. Il prossimo obiettivo è raggiungere i 100.000 visitatori unici nell'anno 2013!

Grazie a tutti i lettori!!

 

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La leggenda del Monte Forato - di Mario Bonuccelli

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domenica 29 settembre 2013

Trassilico - fra i monti, a inseguire il tramonto

C'è un paese, in Garfagnana, dove si può rincorrere il sole e vederlo tramontare più volte dietro ai monti. Farsi abbagliare e un attimo dopo trovarsi immersi in una luce speciale, delicata ma ancora potente e capace di svelare quello che fino a un attimo prima era difficile distinguere. Ma da lì si può vedere la grande stella luminosa andar giù anche attraverso una montagna bucata, così da regalare uno spettacolo unico come il doppio tramonto. 


Succede a Trassilico, borgo nel comune di Gallicano a 720 metri d'altitudine e dalla vista mozzafiato. Circondato dai monti, davanti ha le Apuane e dietro gli Appennini. Ci si arriva in auto lungo una strada che s'inerpica per circa dieci chilometri dentro la valle della Turrite, sopra Gallicano, abbandonati alle spalle il traffico e il rumore che della via Ludovica. 
Lungo il percorso solo poche case e un altro paese, Verni, ma tanti boschi, dai cui alberi si aprono via via superbi panorami. Il primo è l'eremo di Calomini, che appare improvvisamente in alto, incastonato tra le pareti di roccia. Scelto nel XII secolo da alcuni eremiti che là vissero in grotte da loro stessi scavate con le mani, l'attuale santuario fu costruito nel 1700 e ampliato poi nel secolo successivo. 
Il bivio per raggiungerlo si trova lungo la strada. Man mano che si sale verso Trassilico, poi, appaiono, altrettanto improvvisi e fulminanti, scorci sulle montagne, in particolare sul maestoso gruppo delle Panie. 
D'estate, il sole scompare e riappare proprio lì, sulle Panie, così vicine da vederne i crepacci e i boschi che caratterizzano il versante garfagnino, più verde di quello versiliese. 
D'autunno e d’inverno, invece, la magia del doppio tramonto si svela sul monte Forato, la vetta a due punte con il buco nel mezzo, più lontana, ma anch'essa ben visibile. Il sole nell'arco è uno dei fenomeni più visti dalla Garfagnana, a novembre e a febbraio, ma non c’è una data certa: uno spettacolo unico osservare la palla scomparire dietro la cresta per poi riapparire incorniciata dentro il foro. 

Foto di Abramo Rossi - febbraio 2011
Il Forato, tuttavia, entra di prepotenza anche nel tramonto estivo. Il suo caratteristico buco – un grande arco calcareo scavato dall'erosione naturale di acqua e vento – sembra un occhio che osserva tutto quello che accade intorno. E quando il sole cala, allunga i raggi fin là verso di lui, quasi a voler dare proprio al monte bucato l'ultimo saluto prima della notte. Del resto intorno a quel foro ci sono tante leggende popolari, quasi tutte animate da spiriti maligni e folletti. 
La più conosciuta racconta che a formarlo sia stato il diavolo in persona, al termine di una lotta titanica con l'eremita San Pellegrino, che gli dette il colpo fatale sbattendolo sulle montagne. Il punto esatto attraversato dal diavolo sarebbe, appunto, l'arco. 


Quando arriviamo sul crinale della cappella di Sant'Ansano - il punto di partenza, a Trassilico, per osservare la sequenza del tramonto – non ci stupisce, così, trovare sul prato un grande cerchio perfettamente disegnato con la legna al centro. Facile fantasticare e immaginare chissà quali riti legati alle leggende. In realtà quello di Sant'Ansano è tra i più frequentati punti di osservazione e vi si trattengono in molti, anche d'inverno, magari davanti a un bel falò e a un bicchiere di vino per riscaldarsi. Proseguiamo la rincorsa al sole – che da Sant'Ansano è già sparito dietro alla cima della Pania – passando dentro il paese in direzione della sua parte più alta, la Rocca. 


Da un vicoletto che sbuca sulla vallata, nella parte del borgo rivolta verso le Apuane, ecco una luce abbagliante: è il sole, poco prima di andar giù, questa volta sul fianco della vetta. Continuiamo a salire verso la Rocca, che dal paese vediamo ancora inondata di luce. 
E sul torrione alla sommità dell'edificio – costruito originariamente nel 1200 e poi diventato il simbolo degli Estensi che dominavano tutta la zona - ci aspetta uno spettacolo grandioso con un vista a 360 gradi sia delle Apuane che degli Appennini. 


Mentre il sole si diverte a disegnare l'ultimo cerchio luminoso, prima di sparire definitivamente, i suoi raggi proiettano fasci di luce ora sul ponticello là in fondo alla vallata, ora sui paesini arroccati là sotto, ora sulle pendici dei monti, fino al Forato. Sono, questi che viviamo, i primissimi attimi del crepuscolo: tanto pacati, sospesi e affascinanti quanto eccessivo è il momento che li ha preceduti. 
Il cielo è ancora blu, ma si tinge di tonalità rosa, violette e rossastre che si riverberano dappertutto, sui tetti delle case, sulla pietra della Rocca, sulle montagne. E girando lo sguardo, la magnifica distesa appenninica, da qui visibile in tutta la sua estensione. Ma lo spettacolo della natura, coniugato con l’arte dell’uomo, non finisce e ci regala ancora delle sorprese inaspettata. Lungo la strada, al ritorno quando ormai è notte, la sorpresa che non ti aspetti: l'eremo di Calomini illuminato. 
Ce lo ritroviamo davanti, poco prima di arrivare a Gallicano. Candido, tra le pareti di roccia, di rara suggestione: se nella versione diurna era bello, di notte è magico. 

Articolo di Paola Taddeucci - Il Tirreno - Foto di Daniele Saisi

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Foto di Gallicano del novembre 1990

Gallicano, novembre 1990.
Realizzazione via Donatori di Sangue e Banca Toscana.


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sabato 28 settembre 2013

Il Monte Giovo ed il Lago Santo dalla Vetricia

Alcuni scatti della bella escursione di oggi sul Monte Giovo in compagnia con i colleghi della Kedrion: Roberta, Mario, Marco, Pierluigi, Mario e gli "ospiti" Barbara, Felicia e Marco.
La gita è stata caratterizzata dalla nebbia nel versante di Barga e dai bellissimi colori autunnali nel versante modenese. 
L'itinerario percorso (circa 17 chilometri): Rifugio Santi (m. 1300), Colle Bruciata/Porticciola (m. 1700), Monte Giovo (m. 1991), Lago Santo (via diretta) (m. 1501), Passo Boccaia (m. 1582), Porticciola, Rifugio Santi.



Per vedere tutte le foto clicca qui.









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Al via la stagione di raccolta dei funghi - informazioni utili

L’Unione Comuni Garfagnana in collaborazione con il Gruppo Micologico Lucchese “B. Puccinelli”, l’Azienda USL 2 di Lucca e l’Associazione Gruppi Micologici Toscani ha realizzato una guida informativa alla raccolta dei funghi, finalizzata a far conoscere norme, modalità ed accorgimenti per una raccolta in tutta sicurezza.
La guida rappresenta una strumento semplice ed efficace di sensibilizzazione e diffusione di buone pratiche per cittadini consapevoli e coinvolti nella difesa dell’ambiente.
Molti sono i fruitori che ogni anno si riversano nei boschi del territorio per la raccolta di funghi.
La raccolta è subordinata al possesso di un’autorizzazione che viene adesso rilasciata dalla Regione Toscana, e non più dal Comune di residenza del richiedente, costituita dalla ricevuta di versamento degli importi previsti sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana oppure con bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946).
La ricevuta deve riportare la causale “Raccolta funghi” e le generalità del raccoglitore e va conservata e portata con sé al momento della raccolta, insieme a un documento di riconoscimento.
I residenti in Toscana devono versare 13 euro per un’autorizzazione valida sei mesi oppure 25 euro per un anno; tali importi sono ridotti della metà per chi risiede nei territori classificati montani.
Di analoga riduzione beneficiano i ragazzi, tra i 14 ed i 18 anni che abbiano frequentato un corso di informazione ed educazione organizzato dalle Amministrazioni provinciali o dalle Comunità Montane/Unione di Comuni ed abbiano ottenuto il relativo attestato di frequenza. L’autorizzazione non è necessaria per i minori di 14 anni, i quali hanno l’obbligo di essere accompagnati da adulti.
L’autorizzazione non è necessaria per chi raccoglie funghi nel proprio Comune di residenza o in aree di raccolta a pagamento, nelle quali e sufficiente l’autorizzazione dell’ente gestore.
I non residenti in Toscana devono, invece, pagare 15 euro per un giorno, 40 euro per sette giorni consecutivi, oppure 100 euro per l’annuale. La data o l’indicazione della settimana devono essere obbligatoriamente aggiunte nella causale dopo la dicitura “Raccolta funghi”.
L’autorizzazione è valida su tutto il territorio regionale, nei boschi e nei terreni non coltivati nei quali sia consentito l’accesso e non sia riservata o vietata (con apposite tabellazioni) la raccolta dei funghi.
E’ vietato raccogliere funghi in prossimità di strade, nelle aree a verde pubblico o industriali, nelle discariche, nonché nei terreni pertinenti agli immobili ad uso abitativo. E’ altresì vietato raccogliere funghi della specie Amiata caesarea, comunemente conosciuto come ovulo o cocco, se non ha le lamelle visibili, le specie del gruppo Boletus (porcini e altri boleti) se il diametro del cappello è inferiore a quattro centimetri, le specie Hygrophorus marzuolus (dormiente) e calocybe gambosa, nota come prugnolo, se il diametro del cappello è inferiore a 2 centimetri.
La raccolta dei funghi è possibile tutti i giorni dell’anno, da un’ora prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto. La Regione Toscana e gli enti gestori delle aree protette possono disporre ulteriori limitazioni alle specie, alle località e ai periodi nei quali la raccolta è consentita.
Regole importanti di ecologia, sicurezza personale e di alimentazione devono essere seguite da tutti coloro che frequenteranno i boschi del territorio per la raccolta dei funghi, che non può essere superiore a 3 chilogrammi al giorno, fatta eccezione per gli esemplari unici o concresciuti tra loro di peso maggiore. Per i residenti nei territori classificati montani il limite è di dieci chilogrammi al giorno nel proprio comune.
I funghi raccolti devono essere riposti in contenitori rigidi o a rete adatti alla diffusione delle spore. E’ vietato danneggiare funghi di qualsiasi specie, inclusi i funghi non commestibili, anello fondamentale della catena biologica e fonte di approvvigionamento per la fauna che popola i boschi, e utilizzare strumenti capaci di arrecare danno al territorio, al micelio fungino o all’apparato radicale delle piante.
E’ vietato l’uso di sacchetti di plastica.
L’asportazione è limitata ai soli corpi fruttiferi esterni al terreno, in maniera esclusivamente manuale e pulendo sommariamente l’esemplare sul luogo.
Si ricorda altresì di non andare per funghi se il proprio stato di salute e le condizioni meteorologiche non sono ottimali, di munirsi dell’equipaggiamento necessario per orientarsi e muoversi in sicurezza nel bosco, di non recarsi da soli, in località troppo impervie e di lasciare indicazioni sulle località in cui ci si reca.
Attenzione deve essere riposta nel raccogliere esclusivamente specie commestibili ed esemplari integri, non vecchi e non deteriorati da larve o muffe. E’ necessario limitare il tempo tra la raccolta ed il consumo e conservare i funghi in modo appropriato.
Il Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Mario Puppa, mentre invita al rispetto delle norme di comportamento e di legge, fa presente che ulteriori informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti ai Comuni o all’Unione Comuni Garfagnana - Ufficio Agricoltura e Territorio - Tel: 0583 644911 - Fax: 0583 644901.

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venerdì 27 settembre 2013

Gallicano, rebus caro-mensa. Istituito un tavolo di lavoro

La Nazione del 27-09-13 - Luca Galeotti

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Cattivi odori a Gallicano: i controlli di ARPAT all’impianto di gestione rifiuti in Loc. Zinepri

Ieri è uscito questo comunicato stampa di Arpat che conferma la "puzza" del bricchettaggio.

Durante i controlli ARPAT presso l’impianto svolti nei mesi di gennaio e marzo non sono stati percepiti odori fastidiosi all’esterno della ditta.

La ditta ha installato, come prescritto dalla Provincia di Lucca, un sistema di acquisizione e registrazione della depressione (pressione negativa) all’interno del capannone. Durante i sopralluoghi sono stati acquisiti i dati registrati da questo sistema ed è risultato che nei mesi di maggio (messa in funzione strumento il 24/05/2012), giugno, luglio ed agosto 2012, la differenza di potenziale misurata è stata quella ritenuta ottimale e cioè intorno a 5 V. Successivamente si sono rilevati alcuni periodi, più o meno lunghi, in cui lo strumento misurava differenza di potenziale pari a 0V o superiore a 15V.
L’azienda non ha saputo fornire chiarimenti in merito a tali “sbalzi” di tensione. Si è ritenuto opportuno suggerire alla Provincia di prescrivere alla ditta la registrazione su uno specifico documento dei dati rilevati in modo che eventuali malfunzionamenti della strumentazione siano evidenti al gestore o che altre anomalie anche gestionali possano essere evidenziate.

Durante i sopralluoghi è stata evidenziata la necessità della ditta di stoccare all’esterno del capannone alcuni cassoni chiusi di CDR pronti a partire e alcuni contenenti rifiuti come pulper o plastica: la ditta a tal proposito si dovrebbe organizzare per inviare in giornata il CDR prodotto e conferire immediatamente in fossa i rifiuti in ingresso.
Si è quindi rilevata la necessità di attuare una gestione del ciclo produttivo tale da realizzare sempre la lavorazione dei rifiuti in ingresso in un tempo massimo di 24/36 ore.

Per quanto riguarda il piano di monitoraggio ambientale esterno degli inquinanti odorigeni, sono stati verificati alcuni parametri come Ammoniaca, Solfuro di Idrogeno, Ammine ed anioni (Cloruri, Solfati e Nitrati), per i quali non esistono limiti normativi da rispettare, ma soglie olfattive consigliate. In particolare alcuni degli inquinanti monitorati superano il valore minimo di soglia olfattiva; il solfuro di idrogeno risulta superare la soglia massima dalle 11 alle 14 volte. Ciò a dimostrazione dell’effettiva emissione di odori in concentrazioni chiaramente percepibili. Inoltre, tra i parametri analizzati indicativi delle emissioni odorigene riconducibili all’attività mancherebbero le aldeidi, i mercaptani e gli acidi organici.
Per caratterizzare al meglio le emissioni odorigene e quantificare le unità odorigene emesse dallo stabilimento e quelle rilevate nelle zone da cui provengono le lamentele, l’Agenzia ritiene opportuno l’esecuzione di un monitoraggio secondo i dettami della norma EN 13725 che potrebbe senz’altro aiutare a comprendere e dare indicazioni utili a determinare l’origine e la diffusione degli odori di cui trattasi.

Nel mese di maggio ARPAT ha inoltre eseguito un controllo dello scarico idrico dell’impianto di abbattimento emissioni durante cui è stato rilevato un superamento dei valori limiti per immissione in pubblica fognatura di molti parametri tra cui anche i Solfuri. Anche allo scarico può essere associata una sorgente di maleodoranza.

Ad oggi risulta che la Provincia di Lucca abbia richiesto alla ditta di attivarsi per 
  • risolvere i problemi di maleodoranze connesse con il deposito dei cassoni di CDR stoccati in esterno 
  • modificare la gestione del trattamento dei rifiuti riducendo i tempi di presenza dei rifiuti in lavorazione 
  • realizzare un sistema di visualizzazione diretta della depressione presente all’interno del capannone. 
Non risultano riscontri invece rispetto all’adeguamento del piano di monitoraggio esterno al capannone di competenza del Comune di Gallicano che dovrebbe far integrare il programma con questi aspetti:
  • inserimento dei parametri ammoniaca, solfuro d'idrogeno, ammine, anioni (cloruri, solfati e nitrati), aldeidi, mercaptani e acidi organici;
  • esecuzione del programma di monitoraggio secondo la norma EN 13725.

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giovedì 26 settembre 2013

Bonus mobili con il risparmio energetico

E' online sul sito dell'agenzia dell'Entrate la mini guida su come e quando richiedere l’agevolazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (clicca qui).
La Guida riassume in maniera non perfetta tutti i chiarimenti forniti dalla circolare 18 settembre 2013, n. 29/E. Leggi questo articolo uscito oggi su "il Sole 24 Ore" a firma di Luca De Stefani.



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Iniziativa di "Gallicano C'è" contro la puzza del bricchettaggio

Comunicato del Gruppo "Gallicano C'è"
Il giorno 29 Settembre 2013 in occasione della Fiera paesana il gruppo Gallicano C'è effettuerà una raccolta firme contro la "puzza" emessa dall'impianto di bricchettaggio situato in località Zinepri. 
Tale raccolta firme sarà di supporto ad un'azione legale che sarà intrapresa nei prossimi giorni da una serie di soggetti privati. La raccolta firme avverrà dalle ore 9 alle ore 12 in Piazza Vittorio Emanuele o in Via Cavour 36 in caso di pioggia. 
E' necessario presentare un documento di identità valido. Chiediamo la collaborazione di tutti sia per la diffusione di questa informazione, sia per la raccolta delle firme di domenica.


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In MTB nella Maremma Toscana... il video

Il bellissimo video girato in Maremma Toscana tra il Golfo di Baratti e Punta Falcone: il Promontorio di Piombino 


Montaggio video: Mario Orlando

Sentieri percorsi:

  • Sentiero n. 300: Via del Crinale: itinerario pedonale, ciclabile e a cavallo per tutto il tracciato. Lunghezza: 6,6 Km – h. 2.10. Quota massima 270 m. slm, minima 31 m. slm. Attraversa il Promontorio sul crinale percorrendo la strada sterrata che unisce Cala Moresca (Piombino) con il Reciso (Populonia). Nella parte iniziale si incontrano vari punti di osservazione del paesaggio con aperture verso il Canale di Piombino, l’Isola d’Elba, la Corsica e l’Isola di Capraia. Procedendo verso Populonia incrociamo la via del Monastero che conduce al sito archeologico del Monastero Medievale di San Quirico.
  • Sentiero n. 302: Via dei Cavalleggeri: solo pedonale fino alla Punta Galera, oltre fino a Cala Moresca anche itinerario ciclabile. Lunghezza 10 Km – h. 3.20. Quota massima 122 m. slm, minima 0 m. slm. Itinerario che unisce il Golfo di Baratti con Cala Moresca, Piombino. Si svolge prevalentemente sull’itinerario dell’antica via dei Cavalleggeri. Attraversa il Promontorio sul lato del mare, incontrando le insenature di Spiaggia Lunga, Fosso alle Canne, Cala San Quirico e Buca delle Fate. Nella parte fra Cala Moresca e Fosso alle Canne si trova la passeggiata botanica, che permette di conoscere la vegetazione del Promontorio. Per il ritorno si può percorrere l’itinerario della via del Crinale (sentiero 300). 

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mercoledì 25 settembre 2013

La Ferrata degli Artisti - Prealpi Liguri - Bric dell'Agnellino


Domenica scorsa ho partecipato ad una bella escursione organizzata dal CAI di Barga
la Ferrata degli artisti, così definita per la presenza sul percorso di varie pitture rupestri ad opera di Mario Nebiolo, medico, scalatore, con la passione per la pittura.

Con i suoi 1335 metri di altezza, il Bric Agnellino costituisce la seconda elevazione delle Alpi Liguri nel tratto compreso tra l’Albenganese ed il Colle di Cadibona e presenta ad Est una bella cresta, detta Costa dei Balzi Rossi per la caratteristica colorazione della roccia. Lungo la cresta nel 2003 è stata attrezzata la Ferrata degli Artisti.
Si tratta della prima ferrata realizzata in provincia di Savona. Molto discontinua, alterna passaggi aerei e verticali a tratti di sentiero protetto ed è caratterizzata dal superamento di un ponte tibetano di 40 mt circa. Salirla richiede niente vertigini e tanta voglia di andare.

Per maggiori informazioni su questa ferrata vi rimando alla relazione su vieferrate.it 

Qui pubblico invece 2 brevi videoclip del ponte tibetano...



... ed alcune foto dell'escursione (per la galleria completa clicca qui).







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lunedì 23 settembre 2013

"il Zappello" per un Trassilichino doc

Riporto qui il commento di Italo Pierotti al post "il Zappello - storia di questo saggio sentiero" perchè tutti lo possano leggere.
Veduta di Verni da "il Zappello"

Bravi, grazie.

Era l'unica strada che univa Trassilico al resto del mondo. Frequentavamo le medie a Gallicano, l'Eugenio Rebechi, Pierantonio Grassi (che purtroppo non c'è più) ed io.
Tutti i giorni, pioggia o sole, caldo o freddo, "il zappello" era il nostro pulmino.
Quando la notte aveva nevicato molto, attendevamo "Il Galanti" Gigi, il postino, per scendere, era l'unico che possedeva gli stivali e ci faceva da apripista.

La scuola si trovava dove ora c'è l'ufficio tecnico del Comune e da lì, all'una e mezzo partivamo per il ritorno.
Non sempre però, perché, tanto per avere la vita facile, il giorno della settimana che nelle ultime due ore c'era "ginnastica", andavamo al campo sportivo, e da lì, dalle sponde del Serchio iniziava il nostro affamato ritorno.
"Il zappello" l'ho sempre ricordato con affetto, con tutte le sue tappe per posare carichi troppo pesanti: Sapina, Molevigne, Sardegna, la buca dei cacati e così via.
L'ho sempre considerato nei decenni successivi (troppi purtroppo) il mio più importante maestro di vita.
E' dura scendere col vento che ti spinge e col freddo che ti pungola, quando gli altri ancora dormono, e tu a dodici anni devi per forza andare avanti.
E' dura, finita la scuola, farti quasi un'ora di salita con la lingua di fuori per il caldo, la fame e la fretta di arrivare, e quando stavi per giungere al traguardo: ecco la salita di Fonti "la montatella", l'ultimo breve ripido strappo che ti toglieva le energie residue.
Era dura, ma imparavi subito che le difficoltà esistono e le devi superare e se non vuoi soccombere devi contare sulle tue forze e la tua volontà.
Anche quando per andare al lavoro me ne stavo "stravaccato" su treni che viaggiavano a 200 Km all'ora, o su auto superaccessoriate, ogni tanto mi veniva alla mente "il Zappello", serviva per farmi abbassare la cresta, nel caso avessi avuto la tentazione di darmi troppe arie.
Grazie ragazzi, grazie di cuore e scusate se l'ho tirata per le lunghe.

Italo Pierotti

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A proposito di puzza....

Un simpatico fotomontaggio dal sito di "Gallicano C'è"


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Il grano saraceno in Garfagnana

La mietitura del grano saraceno nel Comune di Piazza al Serchio con Ivo Poli e Abramo Rossi. Video di Verde Azzurro.

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Esposto in procura per i cattivi odori del bricchettaggio


Un odore, anzi, usiamo il termine giusto senza ipocrisia, una puzza che in certi momenti della giornata diventa insopportabile. E percepita a livello olfattivo anche a centinaia di metri di distanza. Una situazione che ora arriverà anche nelle stanze della Procura della Repubblica. 
È questo l’ultimo assillo dei gallicanesi (ma anche a Mologno spesso la situazione è identica) in tema ambientale. Il colpevole da tutti additato, è l’impianto di bricchettaggio in località Zinepri, nell’area industriale lungo il Serchio. Quello gestito in passato da varie società come la Feu de Bois e ora la Css Energy. La storia è datata, ma la mobilitazione ufficiale della gente è partita poche settimane fa sui social network. 
Il gruppo Fb “Gallicano news”, diventato ormai la piazza virtuale dove discutere di politica ma non solo, conta circa 250 iscritti I tre amministratori del gruppo “virtuale”, hanno avviato una campagna di mobilitazione on-line senza precedenti, che ha coinvolto centinaia di persone, anche non residenti nel Comune, che hanno segnalato dettagliatamente tutti i problemi e le emissioni odorose nel particolare. E in attesa di una azione legale che presto gli organizzatori del gruppo Facebook renderanno nota, c’è chi si muove direttamente nelle aule dei tribunali. 
È Daniele Venturini, capogruppo di “Gallicano concreta e solidale”, che ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica di Lucca, all’Arpat, al sindaco Maria Stella Adami e ai Carabinieri di Gallicano: «Questo impianto insiste nel territorio gallicanese da tantissimi anni e i problemi di inquinamento atmosferico sono sempre stati un motivo di malumore all’interno della popolazione residente nel nostro Comune – afferma Venturini -. E da diversi giorni il problema si è acutizzato tanto da creare un certo allarme sociale, infatti sono stato contattato in qualità di Consigliere comunale, da diverse persone che hanno lamentato un aumento delle problematiche olfattive da mettere in relazione con l’impianto in argomento. 
Pertanto chiedo ai destinatari dell’esposto di attuare tutte le misure necessario, per salvaguardare la salute pubblica, compreso il monitoraggio della percezione olfattiva organizzato dal Sindaco; la verifica del rispetto dei limiti emissivi in termini olfattometrici e modellistici da parte dell’Autorità predisposta al controllo e l’ eventuale riesame dell’autorizzazione e redazione di un piano di adeguamento». Ora l’esposto di Venturini sarà vagliato dai destinatari, che decideranno quali strade intraprendere, ognuno per le proprie competenze.

Fonte: Il Tirreno - Nicola Bellanova

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venerdì 20 settembre 2013

"il Zappello" - storia di questo saggio sentiero

"Il Zappello", sentiero che unisce Trassilico a Gallicano, è stato recentemente "messo a punto" da alcuni appassionati di bicicletta: Tiziano, Osel, Helenio, Piero, Federico, ecc..
Tra questi un ringraziamento particolare va a Federico Graziani, trassilichino ormai trapiantato a Gallicano, che ha addirittura installato delle tabelle segnavia e che presto piazzerà anche una bacheca con la storia  (leggi sotto) di questo antico sentiero.

Scendere "il Zappello" in MTB ora è veramente spettacolare!! 



"il Zappello" - di Federico Graziani

Creato nei primi dell' 800 "il Zappello" è un sentiero ancora oggi usato sia per i bikers sia per chi lo vuole percorrere a piedi.
La sua lunghezza complessiva di 2.400 metri ci regala delle bellissime viste panoramiche accompagnate da incontri con animali selvatici tuffandoci nella natura più incontaminata e ricordandoci quanto importante sia stato nel suo passato questo saggio sentiero!
Usato dai trassilichini sia per il pellegrinaggio al famoso Eremo di Calomini, sia per portare il bestiame al paese di Gallicano "il Zappello" ci racconta tutta la storia dei nostri nonni e bisnonni mostrandoci il loro racconto con i resti di quello che è stata la vita passata.
Dai ruderi che ancora oggi possiamo ammirare, ai cavi delle famose "teleferiche" ancora stesi sul terreno, "il Zappello" ci testimonia quanto tempo è passato da quel momento ad ora e di come era difficile la vita a quel tempo.
Una sola cosa ci chiede tutti gli anni questo sentiero.......TANTO RISPETTO PER LUI E PER CHI LO COSTUDISCE!

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Non tutti sanno che.... 500 anni fa

Non tutti sanno che... esattamente 500 anni fa, il 20 settembre del 1513, i rappresentanti del Duca di Ferrara, per Trassilico, e della Repubblica di Lucca per Verni, con una nuova sentenza chiariscono i confini tra i due paesi per mettere fine alle continue liti che, ormai da tempo, vedono protagonisti i due paesi.

Trassilico 20-09-3013
Fonte: SiAmo la Garfagnana

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Gabriele Da Prato con "Vigna Piezza" e "Melograno" entra nella Guida Slow Wine 2014

Una chiocciola, accanto ai grandi vini toscani. 
L'ha conquistata Gabriele Da Prato con i suoi “Vigna Piezza” e “Melograno”, entrati nella Guida Slow Wine 2014 che verrà presentata a ottobre. 
Quelli di Da Prato non sono vini qualsiasi. Vengono da una terra difficile e ostica come la Garfagnana. Nel 1999, quando Da Prato ha cominciato a tirar su le vigne nel suo Podere Concori a Gallicano, tutti erano scettici e increduli: nel raggio di cinquanta chilometri tra Lucca e la Valle del Serchio non esisteva, infatti, un solo vigneto. 
Ma lui ci credeva. E giorno dopo giorno ha seguito la sua strada con tenacia, perseveranza, grande passione, forte volontà e professionalità, vincendo la sfida - solo con metodi naturali e biodinamica - contro quel terreno diventato mansueto, sotto la sua cura gentile e rispettosa della natura. Ne sono scaturiti, durante gli anni, vini che hanno ricevuto negli anni sempre più apprezzamenti. 
Fino all'ultimo, ricevuto pochi giorni fa: la chiocciola che Slow Food assegna alle aziende vitivinicole che si sono distinte in tutta Italia per il modo in cui declinano i valori ambientali dei loro prodotti e per l'ottimo rapporto qualità-prezzo.

Fonte: Il Tirreno

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Bonus mobili 50%: sconto purchè il bonifico sia stato fatto dopo il 25 giugno 2012

Interessante questo articolo di Luca De Stefani uscito oggi su Il Sole 24 Ore relativo al “bonus mobili”. 
La detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici spetta per i pagamenti effettuati con bonifico “parlante”, carta di credito o di debito (bancomat) dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2013, solo se durante il periodo che va dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2013 sono state pagate sempre con bonifico “parlante” anche spese per interventi di recupero edilizio, che siano iniziati prima del pagamento per i mobili e detraibili dall’Irpef al 50% (articolo 16-bis, Tuir, relativo al bonus del 36%). 
Valgono quindi le spese per i mobili anche se i lavori sono già finiti o iniziati anche parecchio tempo fa, purchè almeno uno dei bonifici relativi a questi lavori sia stato fatto dopo il 25 giugno 2012.


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Tares: comune che vai, tariffe che trovi. A Gallicano le bollette più alte

Articolo uscito oggi su Il Tirreno di Nicola Bellanova. Il caso ha voluto che i 6 Comuni presi in considerazione nella sua indagine fossero gli stessi che ho analizzato io nei precedenti post... (clicca qui o qui).

Il Tirreno del 20-09-13 - Nicola Bellanova

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giovedì 19 settembre 2013

mercoledì 18 settembre 2013

A Gallicano la TARES (sudicio) più alta

Con il nuovo aggiornamento del programma "simulatore TARES" è possibile confrontare facilmente la somma da pagare TARES 2013 per i seguenti Comuni:
  • Careggine
  • Castelnuovo di Garfagnana
  • Fabbriche di Vallico
  • Gallicano
  • Giuncugnano
  • Vergemoli

Nella maggior parte dei casi la TARES a Gallicano è sempre più alta.

Nell'esempio in figura, una famiglia di 4 persone che abita in una casa di 125 metri quadrati paga a Gallicano € 449,42, a Careggine 406,16 (+9,63%), a Castelnuovo € 437,26 (+2,71%), a Fabbriche € 372,31 (+17,16%), a Giuncugnano € 434,70 (+3,28%) ed a Vergemoli € 311,77 (+30,63%).
Quindi, in questo esempio, a Gallicano la Tares costa il 30,63%  in più rispetto a Vergemoli.

Scaricate il programma e "divertitevi" con altri esempi.


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Simulatore calcolo TARES 2013 e confronto con gli altri Comuni

Con l'aggiornamento sono stati inseriti i Comuni di Fabbriche di Vallico e di Vergemoli (oltre a Gallicano, Castelnuovo di Garfagnana, Careggine e Giuncugnano).
Il programma permette ora anche di confrontare la somma TARES 2013 da pagare con gli altri Comuni. Provatelo!!

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Due Gallicanesi nella spedizione in Mongolia

Parte oggi, 18 settembre 2013, la spedizione sui monti Altai, ai confini tra Mongolia e Cina.

Tra i partecipanti anche 2 gallicanesi doc:
Adolfo Da Prato (il Pulcino) e Giacomo Giannerini (il Folletto)

Giacomo Giannerini

Adolfo Da Prato

L’itinerario prevede di arrivare in Mongolia via terra dalla Siberia per poi compiere percorsi a piedi in alcune aree montuose della regione.
Primo obiettivo sarà il tentativo di salita ad una delle cime più alte della Mongolia (oltre 4000 m.) nella catena del Tavan Bogd attraverso il ghiacciaio Potaniin, lungo oltre 20km, poi un interessante percorso nella regione dei laghi ai confini con la Cina per finire con una traversata della remota catena montuosa del Kharkhiraa. Il percorso a piedi, oltre che l’obiettivo di raggiungere alcune cime, si propone di ricercare le popolazioni nomadi locali, gli sciamani Tuva ed in particolare i “falconieri”, i cacciatori di origine kazaka che utilizzano possenti aquile reali per cacciare conigli selvatici, volpi e lupi.
Sarà questo il principale oggetto delle riprese che l’organizzatore della spedizione, Danilo Musetti, realizzerà incontrando Bailau, il più famoso cacciatore della Mongolia già raccontato in un bel documentario dalla BBC, che in questa stagione si dedica completamente a questa millenaria tradizione insieme al figlio. Prendono parte alla spedizione numerosi altri soci del sodalizio garfagnino: Agostino Domenichelli (Omo), Massimo Salotti ( medico della spedizione), Alberto Cresti, Lauro Dini (fotografo della spedizione), Piero Gai, Giacomo Giannerini, Adolfo Da Prato e Riccardo Andreani. Oltre a loro anche altri soci CAI delle sezioni di Livorno, Milano, Brescia e Massa.

Musetti ci racconta: “E’ stato piuttosto complesso organizzare questo itinerario, sono certo che sarà un privilegio poter esplorare sperdute montagne che segnano il confine tra Russia, Cina e Mongolia, incontrare un popolo che ha mantenuto fino ad oggi il senso più estremo di libertà: l’essere nomade, documentare una tradizione antichissima ancora tramandata di padre in figlio: la caccia con l’aquila reale, in uno dei paesaggi più incontaminati e selvaggi del pianeta. Come sempre raccoglieremo le immagini più significative per condividerle e commentarle con chi vorrà durante la consueta “Serata degli Auguri del CAI” a dicembre”.

Fonte: CAI Garfagnana – Gabriele Turri

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lunedì 16 settembre 2013

Percorsi MTB in Garfagnana: la Fonte dell'Amore

Partenza dal parcheggio di Terrarossa, subito dopo la Casina Rossa sulla strada per le Radici. Partiamo in bici verso Campaiana e dopo un breve tratto su asfalto proseguiamo su strada bianca. 
Inizialmente si sale per poi scendere fino al guado di un torrente oltre il quale inizia la salita in gran parte all'ombra di un bel bosco di faggi. Superata l’Alpe di Massa e dopo 3,2 km arriviamo al seicentesco alpeggio di Campaiana a 1.360 m. slm. Obbligatoria la sosta al Bar Ristorante “il Fungo” per un buon caffè.
Proseguiamo imboccando il sentiero Cai n. 56 subito dietro il Fungo.

Guado sulla strada per Campaiana
Bar Ristorante "il Fungo"
Inizia sentiero CAI n. 56
Il sentiero, piacevole e divertente, scende costeggiando la sponda destra di un torrente fino a raggiungere la Fontana dell'Amore; da qui si prosegue in salita, sempre nel bosco, per poi scendere nuovamente. La discesa è tecnica ed abbastanza impegnativa con fondo sconnesso e sassi smossi; si risale nuovamente e si esce dal bosco, qui il panorama ripaga della fatica con una vista sulla valle a dir poco spettacolare. Proseguiamo il nostro itinerario lungo il tratto di sentiero 56 che costeggia la Pania.
La discesa che porta a Corfino, ripida e con tornanti stretti, merita attenzione.

Fonte dell'Amore
Fonte dell'Amore 
Sentiero CAI n. 56
Panorama dal sentiero
Daniele Saisi
Sentiero con muro a secco
Panorama della Garfagnana

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