mercoledì 13 ottobre 2010

Ricorso al Tar contro l'impianto a biomasse di Gallicano

Passerà attraverso il giudizio del tribunale amministrativo della Toscana il destino dell’impianto a biomasse di origine vegetale di Gallicano.
La centrale, la cui costruzione è già stata autorizzata dalla Provincia, dovrebbe sorgere nell’area industriale di Zinepri a cura della società Feu De Bois, fra i cui soci figura Seta srl, società controllata da Se.Ver.A. spa.
Contro l’autorizzazione, rilasciata dalla Provincia lo scorso 28 maggio, hanno preso posizione alcune aziende, che esplicano la loro attività appunto nell’area industriale di Zinepri. Con due separate procedure hanno presentato ricorso al Tar la società Vale srl e la società Venturi Giuseppe e Renata srl. I ricorsi sono stati notificati entrambi al comune di Gallicano lo scorso 30 setttembre.
Inoltre in precedenza la società Phi srl, azienda leader nel settore dei caschi per moto, aveva chiesto al comune di Gallicano la possibilità di acquisire un’area adiacente al proprio stabilimento di Zinepri, terreno che nel frattempo l’ente locale aveva invece destinato alla costruzione dell’impianto a biomasse, prevedendone la cessione alla società Feu De Bois. Contro la risposta negativa fornita dal Comune la socirtà Phi srl ha quindi presentato ricorso al Tar, notificato al Comune in data 28 luglio 2010.
La giunta comunale, con tre distinte deliberazioni, ha ora deciso di resistere nel giudizio avanti al tribunale amministrativo regionale della Toscana contro i ricorsi delle tre aziende, due indirizzati contro l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto rilasciata dalla provincia di Lucca e il terzo per la negazione di cessione alla ditta interessata dell’area che lo stesso Comune, con apposita convenzione, ha deciso di cedere alla società che andrà a costruire la centrale a biomasse.
Il comune di Gallicano sarà rappresentato dall’avv. Stefania Bernardini.
Intanto anche il Comitato Ambiente e Salute di Gallicano, tramite un proprio rappresentante, ha preannunciato un ulteriore ricorso al Tar contro l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia. (e.s.)

Fonte: Il Tirreno

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