Le vecchie regole
L’esenzione Imu dei terreni agricoli dipende dalla classificazione Istat dei Comuni. Nei Comuni considerati «montani» (sono 3.524) i terreni non pagano l'Imu, mentre in quelli «parzialmente montani» (628) l’esenzione riguarda solo alcune aree del Comune. Obbligo generalizzato di pagamento, invece, nei Comuni «non montani»
Che cosa cambia
Il decreto diffuso in bozza dal dipartimento Finanze, e firmato dai ministri di Economia, Interno e Politiche agricole, divide i Comuni in tre fasce, sulla base della «altitudine al centro», cioè in pratica dove c’è la casa comunale
• Fino a 280 metri: tutti i proprietari devono pagare l’Imu;
• Tra 281 e 600 metri: sono esenti solo i proprietari che siano coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola;
• Da 601 metri in su: sono esenti tutti i proprietari.
Le eccezioni
La norma non interessa la Provincia di Bolzano, perché lì non si applica l’Imu ma l’«Imi», per cui il decreto non ha efficacia. Rimangono infine esenti i terreni «a immutabile destinazione silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile».
La decorrenza
La norma è retroattiva, nel senso che cambia le regole a partire dal 1° gennaio del 2014. Di conseguenza i proprietari dei terreni che perdono l’esenzione dovranno pagare l’Imu sull’intero 2014: la scadenza è il 16 dicembre, la stessa prevista per il saldo Imu e Tasi sugli altri immobili
Il gettito
Dalla misura sono attesi 350 milioni di Imu aggiuntiva, che vengono tagliati ai Comuni in cui sono situati i terreni soggetti al nuovo obbligo di pagamento. I 350 milioni fanno parte delle coperture utilizzate dal decreto sul «bonus Irpef» di aprile.
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