mercoledì 7 dicembre 2011

Da oggi la lira è un pezzo da collezione


La notizia era nell’aria da qualche giorno ed oggi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del così detto decreto Salva Italia, se n’è avuta la conferma. La lira è diventata a tutti gli effetti un pezzo da collezione. Secondo le leggi promulgate sul finire degli anni novanta, poi aggiornate negli anni successivi, ci sarebbe stato tempo fino al 28 febbraio 2012 per convertirla in euro. Da oggi non più.

NON C’E’ PIU’ - L’art. 26 del decreto parla chiaro: le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata (dalla data di pubblicazione del decreto) ed il relativo controvalore è versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato al Fondo ammortamento dei titoli di Stato. Un affare da 1,3 miliardi di euro. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia nella scorsa estate erano ancora in circolazione circa 300 milioni di banconote per un valore stimato vicino al miliardo e trecento milioni di euro.

DELUSI - Non il famigerato prelievo forzoso sui conti correnti ma, comunque, un bel gettito garantito senza troppi patemi. Di certo non un bel gesto ma forse, si sarà pensato, chi non aveva provveduto a cambiare le banconote forse non l’avrebbe più fatto. I ritardatari cronici resteranno delusi come lo Stato di diritto sempre più optional nel nostro paese. Pezzi d’antiquariato. Da oggi, dunque, il valore del vecchio conio sarà solamente quello che gli darà il mercato dei collezionisti. Quanto varranno diecimila lire?


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