giovedì 10 novembre 2011

A Gallicano scarseggiano i vecchi, cari bidelli

Dal nuovo blog di Nicola Bellanova: senzaschemi -  pensieri in libertà da Lucca e dintorni

Scuola di Gallicano

Qualcuno, tempo addietro, ha pensato (non) bene di mandarne tanti a casa, facendo, come al solito in Italia quando si tratta di economizzare, tutta l’erba un fascio. Anche nella nostra provincia, per i bidelli (o collaboratori scolastici, in ossequio al politically correct) son stati tagliati per abbattere i costi a carico della collettività. Però, non si è fatta una cernita delle priorità, e così capita che, in un plesso nuovo di zecca e soprattutto esteso come il Comprensivo di Gallicano, il personale presente è costretto a fare i salti mortali. I dipendenti dell’istituto, così, hanno deciso di esternare tutta la loro rabbia:
“Noi sottoscritti collaboratori scolastici dell’Istituto Comprensivo di Gallicano, segnaliamo che, a causa dei tagli del personale effettuati in questi ultimi tre anni, abbiamo numerose difficoltà a garantire in maniera quantomeno accettabile il servizio di cui ha bisogno la nostra scuola, ossia pulizia e sorveglianza”.
Questo l’incipit della lettera inviata a sindaci della zona, sindacati, ed uffici territoriali competenti. I numeri, poi, sono impietosi e fotografano meglio di qualsiasi cosa la situazione in essere:
“Facciamo presente che lavoriamo in una scuola di 4.500mq – continuano i collaboratori – e che l’organico è attualmente composto da 4 collaboratori in pianta stabile, di cui 2 con problemi legati all’invalidità (uno di loro è impegnato dodici ore settimanali con l’insegnante di educazione fisica per cui non è quasi mai presente); altri 4 collaboratori, in servizio presso alter sedi come la Scuola primaria e infanzia di Fabbriche di Vallico e la scuola primaria di Montaltissimo, che a rotazione collaborano con noi con per dodici ore settimanali ciascuno”.
Finora, per onor di firma e con grande responsabilità, anche a costo di salti mortali il servizio è stato garantito in maniera impeccabile. Ma questa provvisorietà non piace a nessuno, senza dubbio:
“In questi primi due mesi di scuola abbiamo in modo responsabile e con molta professionalità svolto il nostro lavoro cercando in qualche maniera di tamponare tante situazioni di difficoltà ma dobbiamo far rilevare che, oggettivamente, i problemi non possono essere risolti senza l’intervento di altro personale. Recentemente sono state fatte altre assunzioni,anche part-time, ma il nostro Istituto è stato escluso secondo noi in modo discriminatorio. Chiediamo pertanto che venga presa in seria considerazione la nostra richiesta. Non escludiamo forme di protesta, ovviamente nel rispetto di tutte le norme previste dalla legge”.
Poi c’è un altro problema, presentatosi puntualmente dall’inizio dell’anno scolastico. Si tratta della gestione dei corsi all’interno dell’istituto. I disagi sono provocati dal fatto di dover provvedere all’accoglienza di persone estranee durante l’attività scolastica e della pulizia dei locali da loro occupati:
“Infatti siamo costretti a pulire le aule e i bagni due volte: a fine orario scolastico e a fine corsi, in quanto non riteniamo igienico far rientrare gli alunni nella aule e nei bagni precedentemente occupati da adulti. La vivibilità e la sicurezza nella scuola: l’accoglienza la cura degli alunni dipendono da noi, noi ce la mettiamo tutta, ma non sempre ce la facciamo. L’edificio scolastico, essendo di grandi dimensioni ci crea enormi difficoltà per la sorveglianza, difficoltà dovute, non solo alla carenza di personale, ma anche al fatto che l’edificio ospita sia la primaria che la secondaria, divise su due piani, con due ingressi separati, ognuna con esigenze e priorità diverse. Concludiamo, dicendo che noi, alla luce di quanto esposto, non ci riteniamo responsabili per eventuali disagi dovuti a carenza di sorveglianza e di pulizia e auspichiamo nella sensibilità dei nostri Dirigenti per l’ottimale soluzione della situazione venutasi a creare”.

E sarebbe meglio far presto, prima che accada l’irreparabile. Urgono rinforzi, ma in tempi di tagli, francamente c’è ben poco da essere allegri. Tanto, un domani, ci saranno altre “dieci, cento, mille Gallicano”.

Nicola Bellanova – Matteo Casci

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