mercoledì 1 aprile 2009

Giuliano Guazzelli Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Medaglia d’oro al Valor Civile

Gallicano 4 Aprile 2009 presso la Sala Auditorium G.Guazzelli alle ore 10.00.
Giornata in ricordo di Giuliano Guazzelli, Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Medaglia d’oro al Valor Civile.

Con gli imprenditori contro la mafia

Programma: saluti di benvenuto da parte del Sindaco Maria Stella Adami.

Parteciperanno: Ivan Lo Bello, Presidente Confindustria Sicilia, Antonella Mansi, Presidente Confindustria Toscana, Andrea Guidi, Presidente Assoc.Industriali Prov. di Lucca, Riccardo Guazzelli, figlio di Giuliano Guazzelli. Moderatore: Salvatore Calleri (Presidente Fondazione Caponnetto).


Giuliano Guazzelli era nato a Gallicano il 6 aprile del 1932, si era arruolato giovanissimo nell’arma dei carabinieri e dal 1954 si era stabilito in Sicilia a Menfi, come Comandante del nucleo di polizia giudiziaria della procura di Agrigento. Era un uomo dai grandi principi morali ed etici, un lavoratore instancabile; memoria storica dell’apparato investigativo che si occupa di cosche e droga, era soprannominato il “mastino” per la tenacia dimostrata in ogni indagine. Un vero e proprio archivio umano, capace di immagazzinare migliaia di dati e di collegare i fatti ed i protagonisti con una facilità disarmante e non a caso il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa lo andò a trovare a Palma di Montechiaro dove, Guazzelli comandava la locale Stazione dei CC 4 aprile 1992, 23 maggio 1992, 19 luglio 1992. Tre giorni di lutto per tutta l’Italia in uno dei suoi anni più difficili. Cadono uccisi dalla mafia: Giuliano Guazzelli, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino Tre eroi che con la loro tenacia, i loro senso ligio del dovere, la loro affermata esperienza, hanno contribuito a smascherare l’oscura e perversa spirale di "Cosa Nostra". Giuliano Guazzelli è stato ucciso perché era uno dei migliori e purtroppo la Mafia uccide i migliori servitori dello stato e per questo il Presidente della Repubblica con le sotto riportate motivazioni lo ha insignito di medaglia d’oro al valor civile. Sottufficiale di elevatissime qualità professionali, impegnato in delicate attività investigative in aree caratterizzate da alta incidenza del fenomeno mafioso, operava con eccezionale perizia, sereno sprezzo del pericolo ed incondizionata dedizione al dovere ed alla istituzione, fornendo costanti e determinanti contributi alla lotta contro la criminalità organizzata fino al supremo sacrificio della vita stroncata da proditorio ed efferato agguato criminale. Chiaro esempio di preclare virtù civiche ed altissimo senso del dovere.

Fonte: Il Giornale di Castelnuovo - notizie

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3 commenti:

  1. Al Maresciallo Guazzelli va il riconoscimento del popolo Italiano tutto per il suo sacrificio. Un vero eroe ed un uomo in gamba, un vero carabiniere. I famigliari devono essere, e sicuramente lo sono,fieri del Cavaliere, il quale è ancora ricordato come una persona indegerima che ha svolto il suo lavoro con onestà e bravura dando un notevole contributo alla lotta contro la mafia agrigentina e non solo. Nessuno era come lui. Alla famiglia mi va di dire solo questo: Grazie

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  2. Contro la mafia

    Forti leggere
    silenziose ali
    spingono,
    su vorticosa
    indifferenza
    d’un vento
    criminale.
    Implosione
    di un Paese
    tormentato
    da sete
    di giustizia
    giusta
    e mai resa.
    Sfatta
    celebrazione
    di se stessa.
    Assolversi
    vivere
    morire.
    Silenziose ali
    scivolano
    come spade
    sorde al dolore,
    s’addentrano
    nell’orripilante
    corpo
    disfatto,
    partorito
    putrido
    malvagio
    da madre
    sanguinaria
    e assassina.
    Non chiedere più,
    tempo… al tempo.
    Non vi sarà buio,
    né un limite… al confine.
    Autore: Salvatore Azzaro da Giarratana poeta e cantautore impegnato contro la mafia
    collabora@familiarivittimedimafia.com
    www.salvatoreazzaro.it
    info@salvatoreazzaro.it
    www.scrivere.info

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  3. Salvatore Azzaro da Giarratana13 aprile 2010 alle ore 20:15

    Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte
    MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’

    Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana, nella sua versione più intimista e riflessiva, come nella ballata “Figlio Impastato d’amore”, dedicata alla memoria di Peppino Impastato, il giovane ucciso dalla mafia a Cinisi, ricordato dal celebre film “I cento passi”; i ritmi mediterranei e le tarantelle de “Il satiro danzante”, la canzone che ha ispirato l’album; e, infine, i motivi blues della canzone “Nino, tu che dormi con il cane”, dedicata ai senza tetto.

    Un album non facile, che richiede un ascolto attento, un lavoro che, partendo dall’ispirazione della danza del satiro, affronta importanti tematiche sociali, dalla mafia ai viaggi della speranza degli immigrati alla situazione dei barboni nelle grandi metropoli. Azzaro dimostra una grande sensibilità, testimoniata dal fatto di aver dedicato il suo album al maresciallo Giuliano Guazzelli, vittima della mafia, ex collaboratore di altri importanti personaggi dell’antimafia, tragicamente stroncati dai colpi della barbarie di “cosa nostra”, come il generale Dalla Chiesa, il colonnello Russo e il giudice Livatino, il cosiddetto “giudice ragazzino”. L’album, come detto, è stato ispirato dal fascino di un’opera d’arte, il satiro danzante, trovata dai pescatori di Mazara del Vallo, in fondo al mare. Il cantautore siciliano ha immaginato il satiro addormentato negli abissi marini, poi il vento capace di svegliarlo e dunque spingerlo a risalire verso la superficie e a poggiare il suo piede nudo sulla terra di Mazara.

    Il vento è centrale nella canzone che guida l’album, un vento che si confonde con lo stesso satiro e che soffia sulla Sicilia il suo carico di cultura, pace e libertà. E il vento si sente, all’interno di questa canzone, che parte lentamente e poi prende vigore, energia, suscitando, attraverso il coro dei pescatori, la sensazione di vedere il loro lavoro, la loro millenaria fatica, la storia della Sicilia, le sue radici classiche (marcate da una doppia voce che pronuncia alcune frasi di Euripide). Particolarmente apprezzabile la canzone su Peppino Impastato, anch’essa capace di fornire immagini, di disegnare uno scenario. Si può, dunque, dire che si tratti di un disco “visivo”, di una musica fatta di immagini.

    Un opera particolare e degna di interesse, realizzata da un cantautore emergente che usa la musica per testimoniare il suo impegno o semplicemente per comunicare quello che sente: l’amore per la sua terra unito alla speranza di un futuro migliore, fatto di libertà e di fratellanza. Un buon lavoro, con ottimi contenuti, che abbiamo voluto promuovere con grande piacere. Inoltre, Azzaro ha un altro merito: offre la possibilità di ascoltare gratuitamente le sue canzoni direttamente sul suo sito http://www.salvatoreazzaro.it/. Vi invitiamo a visitarlo. Buon ascolto.

    ilmegafono.org

    Ma.Pe.

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