venerdì 26 ottobre 2012

Calomini: il lascito del pane nel periodo di Pasqua

Negli anni che furono era usanza piuttosto diffusa di fare dei lasciti a favore, o comunque legati, alla Chiesa. Siamo rimasti colpiti da quello che ancora oggi nel paese di Calomini viene mantenuto vivo e si rinnova ogni anno nella ricorrenza della Pasqua. 
Siamo andati quindi a farcelo spiegare meglio dalla signora Elda Roni, la quale si è prestata gentilmente a raccontarcelo. E’ un lascito che risale a ben oltre cento anni fa, quando una signorina appartenente alla famiglia Valenti, famiglia che all’epoca aveva non pochi possedimenti nel paese, volle aiutare i contadini paesani i quali, in un periodo nel quale certamente il cibo non abbondava, almeno nel giorno di Pasqua dovevano avere il loro pezzo di pane per pranzare. 
Questo lascito, legato alla casa in cui ancora oggi vive la signora Roni, prevedeva che la famiglia che abitava quella casa dovesse impastare 16 kg. di farina di grano, per far sì che ogni paesano avesse appunto il suo pezzo di pane. 
Questo ovviamente ci fa capire quanto all’epoca il paese fosse molto più abitato di oggi quando, e qui sopraggiunge una malinconica ironia, con 16 kg. di farina probabilmente sforneremmo pane per l’intero comune. Il lascito è regolarmente registrato e l’eventuale cancellazione prevede un deposito in denaro per l’equivalente del pane oggetto del contratto. Pertanto ogni anno, nel giorno di Pasqua, questa bella tradizione paesana si rinnova. Ora ne conosciamo l’origine!

Dal giornalino "La Tramontana"

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