mercoledì 29 giugno 2011

Sciopero a Se.Ver.A. l’azienda non vuole pagare gli stipendi perchè Gallicano e Castelnuovo non pagano

Nuova calda giornata per Severa. I sindacati hanno incontrato l'azienda e deciso iniziative: una nuova giornata di sciopero, la richiesta di un incontro con i sindaci di Castelnuovo e Gallicano e una nuova assemblea sindacale il 4 luglio. Infatti, l'azienda ha comunicato che non sarà al momento possibile pagare la mensilità di maggio né la quattordicesima e non è ipotizzabile una data per il pagamento di giugno. Dall'incontro, nella sede di Castelnuovo, è emersa la volontà dell'azienda di proseguire con il piano industriale presentato e riavviare l'impianto di termovalorizzazione con il vagliatore e il trituratore, con una potenzialità di 14mila tonnellate di secco per un totale di 20mila tonnellate di rifiuti solidi urbani.
I tempi tecnici previsti sono di circa 18 mesi con un investimento di 3 milioni e il reimpiego di tutti i lavoratori oggi in cassa integrazione in deroga. L'azienda ha rappresentato una situazione finanziaria che permane grave. In particolare, a causa dei mancati pagamenti del pregresso dai comuni di Gallicano e Castelnuovo, non sarà possibile pagare la mensilità di maggio e la 14^, mentre non è ipotizzabile una data per la mensilità corrente. L'azienda è anche preoccupata per i servizi passati in gestione a Vergemoli e lo spazzamento Castelnuovo, ipotizzando una possibile messa in mobilità di personale fino a concorrenza dei lavoro decentrato.
Dopo l'incontro, l'assemblea dei lavoratori ha deciso di richiedere una nuova procedura di raffreddamento alla Prefettura. Dopo, in assenza di soluzioni sarà indetta una giornata di sciopero, e chiesto un incontro con i sindaci di Castelnuovo e Gallicano per chiarimenti sulla situazione e chiedere di far fronte ai pagamenti. Lunedì sarà convocata una nuova assemblea sindacale per valutare la situazione aziendale e fare il punto sullo stato della sicurezza e dei mezzi.
«Siamo sempre più preoccupati per i lavoratori di Severa - dicono Michele Massari (Cgil), Vincenzo Cinquini (Cisl) e Antonio Andreozzi (Uiltrasporti) -. Oggi la vertenza sembra bloccata sulla grave situazione finanziaria che non può essere risolta se non con l'intervento dei comuni indebitati con la società. Unica nota positiva, la decisione sul termovalorizzatore anche se i tempi di ripresa sono lunghi. Contiamo in una rapida presa di coscienza dalle amministrazioni alle quali abbiamo chiesto un incontro».

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