giovedì 20 maggio 2010

10 motivi per dire NO all'impianto a biomasse di Gallicano


1. Disponibilità limitata della biomassa legnosa: sono già state richieste troppe autorizzazioni per impianti a biomasse in un raggio di 70km che rappresenta la cosiddetta filiera corta, rischiamo di non avere materiale vergine a sufficienza;

2. L'impianto e' progettato per massimizzare i profitti provenienti dagli incentivi statali (pagati da noi) per la vendita dell'energia elettrica. Tali incentivi sono troppo elevati, almeno il doppio di quelli medi previsti nei paesi europei, e questo altera il mercato, rendendo conveniente cio' che normalmente non lo sarebbe;

3. Gli standard degli impianti termoelettrici alimentati a biomasse sono caratterizzati da rendimenti elettrici bassi, mediamente attorno al 26%, ma nel caso di Gallicano appena del 17%, in confronto ai rendimenti di altre centrali per la produzione di energia elettrica (es. centrale a ciclo combinato 56%), per cui se non viene massimizzato lo sfruttamento del calore, si spreca energia.

4. Si dice che verranno spente 300 caldaie (la maggior parte a metano), ma sapete con 18.000 t/anno di legna, se utilizzate solo ai fini termici, quanti appartamenti di 90mq si potrebbero riscaldare?
2.594 case di Classe Energetica F (160 kwh/m2) - 3.458 case di Classe Energetica E (120 kwh/m2) - 4.929 case di Classe Energetica D (90 kwh/m2) - 5.929 case di Classe Energetica C (70 kwh/m2).

5. L’inquinamento in atmosfera sicuramente aumenterà, nelle migliore delle ipotesi avremo:
Maggiori emissioni: +21.009 (NOx kg/anno), +8.754 (CO kg/anno), + 325 (PM kg/anno), +6.525 (SO2 kg/anno).


6. Aumenterà anche l'inquinamento da traffico: per trasportare 18.000 t/anno di legna servono 900 camion da 20t , circa 3 al giorno, piu' quelli che devono portar via le ceneri;

7. Non vengono prese in considerazione le emissioni di nanoparticelle, che nei processi di combustione della legna sono in numero prevalente rispetto alle PM10 e PM2,5 ed i filtri non riescono a bloccare;

8. Vengono trascurate le diossine, che invece si generano nei processi di combustione, anche utilizzando legna vergine;

9. L'impianto sorgera' in un contesto tutt'altro che "pulito": ci sono stati dei superamenti dei limiti di legge per le polveri (PM10) a Fornaci di Barga (febbraio/Marzo 2010) e degli inquietanti superamenti per le Diossine e Metalli pesanti misurati da Arpat in alcuni terreni di Fornaci di Barga.

10. Finiti gli incentivi alla produzione di energia elettrica (fra 15 anni) difficilmente l'impianto potra' rimanere economicamente sostenibile, cosa possiamo aspettarci se non una riconversione della centrale per poter bruciare CDR (bricchette)?
Non dovranno fare molta strada, visto che l'impianto della Verdeazzurro è veramente a 2 passi.

Dobbiamo avere piu' certezze sulla qualita' dell'aria e del suolo prima di poter autorizzare l'impianto.

Che ne diresti di leggere un altro articolo a caso del blog? Potresti trovarlo utile e interessante!

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