giovedì 27 maggio 2010

Mozione di "Gallicano c'è": acqua bene comune dell'umanità

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Gallicano, 27 maggio 2010


Al Sindaco di Gallicano Maria Stella Adami



MOZIONE


Oggetto: acqua bene comune dell’umanità

IL GRUPPO CONSILIARE GALLICANO C’E’

PREMESSO CHE
  • la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente regolata dall' art. 23 bis della legge n.133/2008;

  • la norma in questione già nella sua primitiva formulazione contemplava, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all'ingresso di privati;

  • il recente art. 15 del Decreto Legge 25/09/2009 n. 135, che ha modificato l'art. 23 bis, muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici prevedendo:
    • l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
    • la cessazione degli affidamenti "in house" a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011;

RITENUTO CHE

  • l'acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi;

  • l'acqua costituisce un bene comune dell'umanità, un bene comune universale, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti;

  • il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti; l'accesso all'acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico;

  • l’accesso all’acqua, già alla luce dell'attuale nuovo quadro legislativo, e sempre più in prospettiva, se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente, rappresenta una causa scatenante di tensioni e conflitti all’interno della comunità internazionale;

  • la privatizzazione dell'acqua è un epilogo da scongiurare perché espropria l'acqua potabile dal controllo degli Enti locali e dei cittadini e consegna il bene comune "acqua" al mercato, con tutte le ripercussioni sociali che questa può generare;

  • le istituzioni hanno la libertà e l'autonomia di scegliere se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a altro Ente (pubblico, privato), in piena legittimità e coerenza con le vigenti direttive europee sui servizi pubblici locali;

RICORDATO CHE


Le esperienze di privatizzazione del Servizio Idrico Integrato già esistenti in Italia, con le relative necessità di garantire dividendi agli azionisti privati, hanno mostrato di produrre solo rincari delle tariffe e di non avere interesse ad attuare una politica di efficienza del sistema idrico (investimenti sul territorio, riduzione delle perdite, sensibilizzazione alle problematiche del risparmio idrico, ecc.) con tutte le conseguenze di insostenibilità ambientale che ne derivano, specie nei territori più disagiati.

IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE A

  • Promuovere il diritto all'acqua, attraverso le seguenti azioni:
    • riconoscere nel proprio Statuto Comunale il diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
    • sostenere e difendere il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico e l’idea che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
    • riconoscere, sempre nello Statuto Comunale, che la gestione del servizio idrico è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire a tutti l’accesso all’acqua e pari dignità umana;
    • aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per l’Acqua Pubblica recentemente costituitosi nell’ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sta portando avanti da circa due anni;

  • Promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso le seguenti azioni:
    • utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l'acqua come bene comune pubblico, nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica, politica ed istituzionale) e del principio che l’uso dell’acqua per consumo umano è prioritario rispetto agli altri usi (art. 2 legge Galli);
    • informare la cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
    • promuovere l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
    • promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico, con incentivazione dell'uso dei riduttori di flusso;
    • promozione in campo urbanistico-edilizio nelle procedure di attuazione del nuovo PAT, dell'installazione della doppia conduttura, di riciclo delle acqua e di azione di raccolta delle acque piovane per uso civile;
    • promozione, in campo agricolo, delle più corrette modalità di operato in materia di rifiuti, liquami, pesticidi e diserbanti;
    • sensibilizzazione dell'opinione pubblica e in particolare i giovani e gli studenti in materia di utilizzo, risparmio, consumo critico e tutela dell'acqua in quanto bene comune di importanza vitale.

  • Intraprendere tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall’art. 23 bis Lg. 133/2008, come modificato dall’art. 15 D.L. 135/2009, che condurranno alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell’acqua ai privati entro il 2011.

Gruppo Consiliare “Gallicano c’è”

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