domenica 6 dicembre 2015

Le Apuane hanno trionfato al premio ambientalista dell'anno 2015

Le Apuane hanno trionfato al "premio ambientalista dell'anno 2015"
Il Primo Premio è andato a Alberto Grossi ed il secondo ad Anna Marson, entrambi candidati delle Alpi Apuane che hanno sbaragliato gli altri 6 candidati italiani. 
Complimenti vivissimi a Grossi e Marson! 
I primi due su 8 candidati in Italia indicano che la questione Apuana è la principale in Italia!!


Dal sito www.premioluisaminazzi.it:

Le Apuane ringraziano. 
Il premio “Luisa Minazzi” 2015 va infatti proprio alla persona che più di tutte si sta impegnando per difendere questa splendida catena montuosa. È Alberto Grossi, videomaker innamorato delle cime che congiungono Liguria e Toscana, profondo conoscitore della loro bellezza ma anche delle minacce che subiscono, l’Ambientalista dell’anno 2015. 
Il vincitore è stato premiato oggi nell’aula consiliare di Casale Monferrato (Al), la città che conosce bene sia il significato di resilienza che di reattività e che oggi ha accolto gli otto finalisti del premio promosso da Legambiente, dal mensile La Nuova Ecologia e dal Comitato organizzatore.

Il premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” è promosso da Legambiente e del mensile “La Nuova Ecologia” insieme al Comitato organizzatore di cui fanno parte diverse associazioni di Casale Monferrato (Al). L’obiettivo è portare in evidenza le storie di quanti s’impegnano nella società civile, nel mondo dell’impresa e nella pubblica amministrazione a favore dell’ambiente, del prossimo e della legalità. 
I candidati sono proposti dalla Giuria preliminare, passati al vaglio del Comitato organizzatore e sottoposti al voto popolare. Il riconoscimento è puramente simbolico, consiste infatti in una targa e in un abbonamento a “La Nuova Ecologia”. 
La cerimonia di premiazione si tiene a dicembre a Casale Monferrato.



Alberto Grossi (pirmo classificato)



La sua passione più grande sono le Alpi Apuane, un ambiente splendido ma sfregiato dalle attività estrattive a base di filo diamantato e dinamite. E per tutelare questo scrigno di roccia, violato dagli speculatori del marmo, lui raccoglie immagini, storie e testimonianze che trasforma in altrettanti video. Al suo attivo ci sono diversi documentari che spaziano dalla guerra di liberazione alle tradizioni del posto passando per l’esplorazione naturalistica, la descrizione dei costumi tipici, la narrazione di storie dal significato universale. È un omaggio poetico verso questi luoghi, il suo, ma anche un’azione di militanza per arginare un fenomeno impressionante: ogni anno da queste pareti si asportano quattro milioni di metri cubi di roccia mettendo a rischio falde acquifere, cime e habitat di pregio.

Anna Marson (secondo classificato)


Fino a poche settimane fa era assessore regionale in Toscana all’Urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio. E ha rappresentato, durante gli ultimi cinque anni, un solido e affidabile punto di riferimento per tutte le organizzazioni sociali impegnate nella tutela del territorio. Ha promosso, redatto e sostenuto la prima legge regionale in Italia contro il consumo di suolo (L. r. 65/2014). Poi il Piano paesaggistico regionale pianificato insieme al Ministero dei beni culturali e giunto in porto, attraverso una lunga contrattazione con tutte le forze politiche, nel marzo scorso. E adesso, conclusa la sua esperienza in Consiglio, è tornata all’attività d’insegnamento presso l’Università Iuav di Venezia. 

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