venerdì 21 giugno 2024

Apuane: nasce il rifugio Baita Pania, nei luoghi di Fosco Maraini

Con dieci posti letto, a un quarto d’ora di cammino dalla strada, il nuovo rifugio è adatto agli escursionisti tranquilli. La cucina è quella tradizionale della Garfagnana. Inaugurazione ufficiale il 22 giugno.

Più in alto, oltre i fitti boschi di faggio e le rocce modellate dal carsismo, si alzano la Pania della Croce, una delle cime più belle e famose delle Apuane, e i suoi arcigni satelliti dalla Pania Secca al Pizzo delle Saette. Verso il basso, oltre al bosco, ai prati e ai molti casali in abbandono, si apre la Garfagnana, la più bella valle di montagna della Toscana.
A est, contro al cielo, si stagliano le giogaie dell’Appennino che segna il confine con l’Emilia-Romagna, dal massiccio del Monte Prado e del Cusna fino al Rondinaio e al Giovo. Tra i due, chi sa dove cercare con lo sguardo scopre il santuario di San Pellegrino in Alpe, storico crocevia di sentieri e cammini.




Sabato 22 giugno, sulle Apuane, s’inaugura un nuovo punto d’appoggio. Dalle ore 10.30 gli escursionisti saliti al rifugio Baita Pania potranno partecipare a un rinfresco. Andrea Taiani, sindaco di Molazzana, e Mario Puppa, consigliere della Regione Toscana, parleranno dell’importanza di sentieri e rifugi per lo sviluppo del territorio. Accanto a loro sarà Antonello Chiodo, ideatore e gestore della nuova struttura.
La Baita Pania, a 1200 metri di quota, è di proprietà dal Comune di Molazzana. Si trova nel Parco delle Alpi Apuane, a poca distanza dal sentiero che sale verso il rifugio Rossi e le Panie. Per arrivarci basta camminare un quarto d’ora, lungo una carrareccia segnata che sale dai prati e dalle case contadine di Piglionico, dove termina la strada asfaltata.
A rendere affascinante la zona contribuisce il Parco culturale che ricorda Fosco Maraini, alpinista, orientalista e scrittore fiorentino, che amava e frequentava la zona. Maraini aveva acquistato il casale in pietra della Pasquìgliora, ai piedi delle Panie, e oggi riposa nel piccolo cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio.
A gestire il rifugio Baita Pania è Antonello Chiodo, che migliaia di escursionisti e alpinisti hanno conosciuto quando gestiva il rifugio Rossi alla Pania, della Sezione di Lucca del CAI, che sorge circa un’ora di cammino più in alto. Nato 65 anni fa a Cinisello Balsamo nell’hinterland milanese, ha iniziato la sua carriera gestendo per 17 anni il rifugio Falc ai piedi del Pizzo dei Tre Signori, sulle Orobie. Poi, per quasi un ventennio, si è occupato del rifugio Rossi alla Pania.

“Questa zona è ricchissima di storia e di storie” spiega Chiodo. “I due edifici del rifugio sono nati nel dopoguerra al servizio di una cava di marmo, che non ha mai aperto perché non c’era nulla da scavare. Nei lavori per la strada è tornata alla luce una necropoli dei Liguri Apuani, signori della zona prima dell’arrivo dei Romani. Lapidi e monumenti ricordano gli episodi più duri della Resistenza”.

“Ho molti anni di esperienza nel settore, mi riconosco nelle parole di Annibale Salsa, che ha spiegato che i rifugi sono dei presidi culturali” prosegue il gestore della Baita Pania. “Chi arriva da una lunga camminata può fermarsi qui prima di tornare al posteggio. La Baita, però, si rivolge prima di tutto ai camminatori più tranquilli e alle famiglie con bambini, che qui trovano un’ampia area giochi”.

“Organizzeremo corsi e giornate dedicate allo yoga. Nel menù spicca la cucina tradizionale della Garfagnana, dai tortelli al ragù ai tagliolini al tartufo e dai ravioli fatti in casa alla polenta incaciata, realizzata con una varietà locale di mais”.

La Baita Pania si raggiunge seguendo i cartelli e i segnavia del CAI, oppure i sentieri FM6 e FM7 del Parco culturale dedicato a Fosco Maraini (https://parcomaraini.org). Il Sentiero Italia passa poco più in basso. I posti-letto del rifugio sono 10, per prenotazioni e informazioni si può chiamare il 348.3898003.

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