martedì 17 gennaio 2017

Maxi-liberazione di nanetti, in 37 in giro a Gallicano

Vi ricordate la liberazione dei nani avvenuta circa 20 anni fa?
 

 
I nani emigrano e da Barga raggiungono Gallicano.
Sono apparsi ieri pomeriggio, sulla scalinata del Duomo di San Jacopo. Un'ambientazione suggestiva per le 37 statue che i soliti burloni, quelli che da tempo si impegnano per la «liberazione dei nani», hanno trasferito in pieno centro storico.
Alcuni dei nani ricalcavano l'iconografia tradizionale, altri erano stati modernizzati: con occhiali da sole, con una sigaretta, perfino con un marsupio. Una galleria molto varia per quella che sta diventando un'autentica moda.
Appunto la «liberazione» di queste piccole opere di artigianato, spesso accessorio kitch di molti giardini privati.
Ma da dove sono arrivati i 37 nani? Alcuni certamente da Barga, dove la moda è sorta alcune settimane fa. Ora c'è curiosità sulla prossima destinazione delle statue. Per sapere dove finiranno Brontolo, Mammolo e compagni non resta che aspettare.

Fonte: Il Tirreno del 15-08-1998
 
 
 
Comparsi di notte, vengono spostati nei giardini, davanti alle cabine telefoniche e perfino al duomo Il mistero dei sette nani di Barga. Un gioco di buontemponi che fa discutere tutto il paese.

BARGA - Continua ormai da un mese la pacifica "liberazione" dei sette nani, con tanto di Biancaneve, nei giardini pubblici di Barga. Fino ad oggi sono ventuno nani e due Biancaneve gli insoliti ospiti arrivati nessuno sa come o da dove.
Già, proprio i simpatici nanetti di cemento colorato, odiate statue da giardino per i cultori del buon gusto ma anche, per altri, un mito. Da quando sono comparsi alla fine di maggio, prima uno, poi due, tre, fino a venti fra nani, gnomi con boccali di birra e amici animali è un mistero senza soluzione. L'aspetto inquietante è immaginarseli mentre la notte prendono vita e si spostano nel prato, visto che la mattina hanno una disposizione diversa rispetto alla sera.
Dopo il rapimento in blocco - è rimasta solo Biancaneve, snobbata - avvenuto a Montecatini i primi di giugno si era ipotizzata l'esistenza di un "Fronte di liberazione dei nani" che in Italia aveva già colpito a maggio vicino Voghera e fra Parma e Piacenza.
Comunque, a Barga, a guidare le apparizioni non sarebbe un fine ideologico, nessun commandos di liberazione o "Brigate Nane"; la pista è quella goliardica, dello scherzo di qualche buontempone.
Ma da quando sono arrivati i primi nani, materializzati in una notte, in un centralissimo giardino in Largo Roma, non si parla d'altro. I più felici sono i bambini che si divertono a salutarli e a giocarci insieme; molte persone si fermano a guardarli divertiti, altre sono affascinate e sperano di non vederli sparire misteriosamente così come son comparsi. E si accende la discussione - non si può restare neutrali con i nani - fra chi li considera odiosi e inquietanti, con quelle facce un po' vive che ti fissano, e chi li vorrebbe, perché mettono allegria, in tutti i giardini del comune.
Si azzardano anche ipotesi e congetture su come si materializzano; alcuni dicono che in questo periodo di vacanze i nani, e Biancaneve, abbiano deciso di trascorrere le ferie lontani dalla solita routine del lavoro in miniera e delle pulizie domestiche; e perché allora non a Barga? Tanto più che proprio domenica un altro gruppo di Mammolo & C. è comparso in Duomo, sistemati uno per gradino lungo una scala. In fila, con Biancaneve nel posto più alto, hanno catturato l'attenzione divertita dei molti turisti; non capita spesso di scattare una foto ai sette nani sullo sfondo di un millenario Duomo.
Anche in questo caso, nulla si sa sulla provenienza; unica cosa certa ci sono e hanno un'aria compiaciuta e soddisfatta. I loro amici del giardino intanto - 14 nani, Biancaneve, un gallo, una tartaruga e una papera - in questi giorni si sono animati nottetempo e disposti in fila indiana uno dietro l'altro accanto ad una cabina telefonica, in composta fila in attesa di telefonare; che vogliano avvertire la seconda Biancaneve rimasta a casa di raggiungerli?
Un consiglio: è meglio fare delle telefonate brevi perché il primo della fila in attesa è Brontolo, con tanto di braccia incrociate, e non ha un'espressione molto rassicurante.

Fonte: Il Tirreno 01/07/1998

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