Venerdì 23 maggio, al Teatro della Rosa di Pontremoli, ho vissuto un’emozione che difficilmente riuscirò a dimenticare.
Mia figlia Vittoria Ferdinanda Saisi, che molti conoscono semplicemente come Vittoria, ha ricevuto il primo premio nazionale del concorso letterario “Un borgo da raccontare”, promosso dal Comune di Pontremoli, nella sezione dedicata alle Scuole Secondarie di Secondo Grado.
Il tema del concorso – “Un borgo da sognare: il suo borgo sta stretto al tuo sogno?” – invitava i ragazzi a riflettere sul rapporto con il proprio paese e a raccontare se e come fosse possibile sognare un futuro anche restando. Vittoria, che frequenta la IV Ragioneria all’ITET Campedelli, ha scritto un testo profondo, intimo, autentico. Un vero atto d’amore verso Gallicano, il nostro paese.
Nel suo racconto – che potete leggere integralmente nel numero di luglio del Giornale di Gallicano – racconta cosa significhi per lei vivere qui: il profumo del pane del panificio Brogi, la vista della Pania Secca, i sentieri percorsi con me, le emozioni del Palio di San Jacopo. Ma soprattutto racconta un sogno: diventare insegnante di educazione fisica e creare uno spazio educativo e sportivo all’aperto, immerso nella natura, inclusivo, pensato per i giovani ma aperto a tutti.
Leggendo le sue parole ho capito, ancora una volta, quanto sia importante ascoltare i nostri ragazzi. Dietro una generazione spesso troppo facilmente criticata, si nascondono sensibilità, idee, desideri veri. Vittoria ha dimostrato di avere radici ben salde, ma anche lo sguardo rivolto al futuro.
E come padre, non posso che essere fiero. Fiero di lei, del suo impegno, della sua visione e della sua capacità di raccontarla con semplicità e profondità.
Gallicano non le va stretto. Anzi, è proprio qui che vuole costruire il suo futuro.
E allora grazie, Vittoria. Per averci ricordato che non bisogna sempre partire per sognare. A volte, basta restare.
Daniele

Nessun commento:
Posta un commento