domenica 28 febbraio 2010

Comunicato dei medici della Valle del Serchio sui rischi degli impianti di incenerimento a Biomasse e non solo

I medici della Valle del Serchio, riuniti in data odierna preso il Teatro Accademico di Bagni di Lucca, tenuto conto dell’esistenza di alcuni impianti di incenerimento nel territorio della Valle del Serchio e nella prospettiva di una possibile attivazione di un impianto di combustione di biomasse in località Fornoli (Bagni di Lucca), esprimono la loro preoccupazione per la salute dei loro assistititi e pongono all’attenzione dei referenti politici e dei cittadini tutti le seguenti riflessioni.
  • Sono noti i rischi per la salute connessi alla dispersione nell’aria di sostanze quali la formaldeide, il benzene, gli idrocarburi policiclici aromatici, le diossine, le polveri fini e, in particolare, le nanoparticelle.
  • Questi argomenti sono stati ampiamente esposti nel ciclo di conferenze scientifiche, svolte al Teatro Accademico di Bagni di Lucca nelle ultime settimane, che hanno visto l’intervento di illustri ricercatori e clinici, quali Patrizia Gentilini, Antonietta Gatti, Stefano Montanari, Federico Valerio.

Chiedono ai referenti politici e ai tecnici proposti che si attivino con i seguenti obiettivi:

  • Ulteriore approfondimento, in sede medico-scientifica, della questione degli effetti patogeni connessi alla combustione di biomasse e rifiuti, attraverso dibattiti scientifici cui dovranno partecipare esperti qualificati del settore.
  • Valutazioni ulteriori per quanto concerne il rischio che comporterebbe l’attivazione dell’impianto di Fornoli, anche in considerazione della collocazione orografica e degli studi meteodiffusionali della zona.
  • Studio e pianificazione di percorsi alternativi all’incenerimento di rifiuti e di biomasse. Per esempio, l’utilizzo del legno detannizzato e degli scarti agricoli, attraverso metodiche quali il compostaggio, la digestione anaerobica (biogas), la produzione di laminati e di pellet-cippati (per uso domestico), la bio-raffinazione, la gassificazione.
  • Studio per un utilizzo estensivo di energie rinnovabili e pulite, quali l’eolica e la solare (impianti di tipo fotovoltaico e termodinamico).
  • Attuazione di valutazioni mutagenetiche e rilevazioni licheniche per accertare la salubrità del territorio.
  • Attuazione di screening sulle patologie respiratorie, cardiovascolari e neuropsichiatriche, con particolare attenzione per le sub-zone su cui incidono le emissioni degli inceneritori.


Invitano, infine, i referenti politici locali a farsi portavoci per chiedere l’annullamento dei decreti di incentivazione (CIP 6) che equiparano i rifiuti alle energie rinnovabili.

Bagni di Lucca, 27 febbraio 2010

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