domenica 6 marzo 2016

Gallicano, nel cuore della Garfagnana a due passi dalle Apuane e dall'Appennino Tosco-Emiliano

Gallicano, nel cuore della Garfagnana a due passi dalle Apuane e dall'Appennino Tosco-Emiliano.

Se avete in mente di visitare la Garfagnana, Gallicano rappresenta la base ideale per muoversi alla scoperta di questa valle affascinante; il paese si presenta come una naturale porta di accesso alla regione, all'Appennino Tosco Emiliano e al Massiccio delle Panie, ovvero il cuore delle Apuane.

Le giunchiglie del Monte Croce
Il territorio è caratterizzato da molteplici ambienti, ognuno dei quali si contraddistingue per la propria atmosfera e per i suoi paesaggi suggestivi: nella Piana del Serchio ad esempio si trovano delle eccellenti sorgenti termali, le colline boscose si riflettono nelle acque tranquille dei Laghi di Trombacco e di Turrite Cava, salendo di quota infine, s'incontrano i rilievi del Monte Penna e del Palodina, formati da rocce metamorfiche che, sotto l'azione dell'acqua, hanno subito diffusi ed evidenti fenomeni di carsismo, creando nel sottosuolo scenari da capogiro come la “Buca di Castelvenere” e la vicina Grotta del Vento.
Il centro storico di Gallicano si trova arroccato sul versante destro della Turrite e si sviluppa intorno alla Chiesa di S. Jacopo, un'architettura romanica al cui interno è possibile ammirare una pregevole pala d'altare attribuita ad Andrea della Robbia.

Chiesa di San Jacopo - foto di Stefano Colognori
Camminando per le vie del centro, si notano il Palazzo Comunale, la sede medievale del corpo di guardia, la fonte pubblica di Via Cavour, la Cappella di S. Rocco e la stretta Via D. Bertini che conduce al Duomo, proseguendo oltre la quale si possono raggiungere le rovine della Rocca.
A circa 6 km da Gallicano sorge il piccolo paese di Verni (500 mt di altitudine) interamente circondato da bellissimi castagneti, procedendo sempre lungo la SP39 invece, si può raggiungere Trassilico (11 km circa), dove la vista si apre sulla Pania della Croce, il Monte Forato e l'Appennino: sappiate che se avete intenzione di godervi il panorama, la rocca del paese rappresenta un punto d'osservazione ideale.

Verni
Trassilico
Ma veniamo ai principali destinatari di questo articolo, ovvero gli amanti della natura e del trekking: se state leggendo probabilmente avrete già capito che una delle principali attrattive di questa zona sono i percorsi naturalistici. 
Da Gallicano si può raggiungere facilmente l'Eremo di Calomini ad esempio, costituito esternamente da un portico che adorna la facciata di due chiese: una in stile settecentesco, l'altra scavata nella roccia a colpi di scalpello, dove è possibile visitare anche la vecchia cucina e le celle dei frati.
Per raggiungere la parete a strapiombo, nella quale l'Eremo è incassato per ben 15 metri all'interno della roccia, da Gallicano si prende la strada che porta a Fornovolasco e alla Grotta del Vento, lasciato sulla sinistra il bivio per Verni e Trassilico si giunge a una stretta stradina, che in meno di un chilometro vi condurrà al piazzale dell'Eremo (4,1 km in tutto da Gallicano).

Eremo di Calomini
Come accennato precedentemente, da Gallicano si può raggiungere semplicemente anche la Grotta del Vento, alle pendici del Monte Pania e nel comune di Vergemoli. Questa grotta è tra le più importanti d'Europa e dal centro del paese dista soltanto 12 km. All'interno della grotta la temperatura si mantiene sempre su un valore di +10, 7°C (il vento è dovuto alla differenza di temperatura che intercorre tra interno ed esterno) e l'ambiente sotterraneo è al riparo dalle intemperie, perciò quando fuori piove, nevica o soffia il vento, dentro la grotta le visite possono svolgersi sempre senza alcuna complicazione.

Grotta del Vento - Fornovolasco 
I percorsi turistici hanno una durata di 1, 2 e 3 ore: il primo percorre gallerie caratterizzate da concrezioni vive e multicolori; il secondo comprende l' itinerario precedente, ma prosegue scendendo di 75 metri fino a raggiungere la parte più profonda dell'antro, percorsa da un piccolo torrente sotterraneo; il terzo, il più lungo d'Europa, ripete i primi due percorsi, ma prevede anche la risalita di un pozzo perfettamente verticale, alto circa 80 metri.


Chi visita questa grotta di solito non limita la sua escursione al mondo sotterraneo, in genere coglie l'occasione per estenderla anche alle altre attrattive presenti in superficie, come ad esempio: le Gole di Trombacco (occupate in parte dalle acque di un lago verdissimo), l'Altopiano della Vetricia (con i suoi mille crepacci e dalle singolari forme d'erosione), i panorami mozzafiato del Massiccio delle Panie ed il Monte Forato, con il suo ciclopico arco naturale scavato nella roccia calcarea dalle intemperie…

Un crepaccio della Vetricia 
Monte Forato

In alcuni periodi dell'anno è possibile ammirare lo spettacolo del sole che tramonta esattamente al centro dell'arco e la Pania appare ancora più affascinante e suggestiva.

Il fenomeno del "doppio tramonto" - Foto di Barga in Fotografia

Infine una piccola curiosità... La Pania della Secca (1711 metri) si congiunge alla Pania della Croce (1859 metri) per mezzo di un crinale roccioso, guardandole all'orizzonte ci si accorgerà che le due cime disegnano una forma simile a quella del profilo di un gigante disteso ed addormentato: a causa di quest'effetto la Pania è conosciuta da tutti come “l'uomo morto”.

L'omo morto
Articolo di Caterina Pomini (In your Tursany), foto di Daniele Saisi

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