mercoledì 19 ottobre 2016

Autunno, i sentieri da scoprire sulle Alpi Apuane

Vi consigliamo una serie di escursioni tra le bellissime montagne toscane. Qui corrono percorsi in bassa quota, tra boschi di faggi e di castagni, affacciati sul blu del Tirreno.

Il rosso dei faggi, l’arancione dei castagni, ma anche l’azzurro del mare e il bianco accecante del…marmo. In questa spettacolare tavola cromatica, che solo le Alpi Apuane possono offrire, si sviluppa una fitta rete di sentieri di bassa e media quota. Che adesso, dopo le calure estive, vivono il loro momento magico. Via allora, alla conquista di cime facili ma di grande soddisfazione. Con due avvertenze: i rifugi sono aperti solo nei weekend e il meteo è spesso instabile, quindi anche se il mattino splende il sole meglio essere attrezzati adeguatamente.

Rifugio E. Rossi alla Pania
 
Un’escursione semplice, perfetta per i meno allenati, porta alla vetta del Monte Gabberi (1.108 m) una sorta di grandioso balcone panoramico sul Tirreno e sulla piana versiliese. Ci si incammina da Sant’Anna di Stazzema (650 m), tristemente nota per l’eccidio nazista del 12 agosto 1944, seguendo il segnavia n.4 fino alla Foce di Farnocchia. Qui si prende a destra e dopo circa mezz’ora interamente nel bosco si raggiunge la cima (1.30 ore dal via), molto spaziosa e con la consueta croce di ferro. Nelle terse giornate autunnali lo sguardo spazia fino all’Elba e alla Corsica, mentre a nord si ammirano il promontorio di Monte Marcello e il Golfo di La Spezia. Si rientra alla base lungo lo stesso itinerario di salita.

Panorama Procinto, Nona e Matanna
 
Simile come panorama ma dalle inattese curiosità storiche è l’ascesa al Monte Prana (1.220 m), detta anche la montagna dei brasiliani. Già, perché quassù durante la Seconda guerra mondiale si sistemò un battaglione alleato proveniente proprio dal Brasile con il compito di proteggere la sottostante piana di Camaiore. Si spiegano così, per esempio, le numerose scritte in portoghese che s’incontrano lungo il cammino. Il Prana, la cima più meridionale delle Apuane, si raggiunge in due ore da Casoli (403 m) percorrendo il sentiero n. 2 e successivamente il n. 112. Rientro dallo stesso itinerario.

 
Da due vette “vista mare” al cuore delle Apuane. Obbligatoria, tra tutte, l’ascesa al Monte Forato (1209 m) la montagna più fotografata del Gruppo per il grandioso arco di roccia (il “foro”, appunto) appena sotto la vetta e visibile anche da lontano. Lo si raggiunge da Cardoso (278 m) risalendo il sentiero n.12 che in un paio d’ore arriva proprio sotto l’Arco. Da qui in cinque minuti si tocca la croce di vetta. Il panorama è davvero superbo e spazia dal Tirreno alla Garfagnana, ma sono soprattutto le poco distanti vette apuane a catalizzare l’attenzione: a nord il Corchia con le estese cave di marmo e la Pania della Croce, la cima più alta delle Apuane meridionali, a sud invece ecco il Procinto, il Nona e in lontananza il Monte Gabberi. Si torna alla base dallo stesso itinerario di salita, oppure si prendono le indicazioni per la Foce di Petrosciana e successivamente per la Fonte di Moscoso da dove si scende rapidamente a Cardoso.

Monte Forato ed il gruppo delle Panie
 
Monte Forato da Cardoso
 
Tramonto dal Monte Forato
 
L’assalto alla Pania della Croce (1.859 m) può essere portato da più versanti. La vetta-icona delle Apuane richiede buon allenamento e un minimo di attenzione, ma è alla portata di tutti. Bello il sentiero n.122 che parte da Pruno (447 m), sale fino al Passo dell’Alpino e a Foce Mosceta (1.170 m), nei cui pressi si trova l’accogliente Rifugio Del Freo (www.rifugiodelfreo.it). Da qui si prende a destra il sentiero n. 126 che risale il pendio con ampi tornanti e raggiunge la cima (3.30 ore da Pruno). Si torna sui propri passi fino al rifugio Del Freo dove (solo nei week end) concedersi un pranzo rigenerante con specialità locali prima di tornare a Pruno.

Pania della Croce
Il Mar Tirreno e la Versilia dalla Pania
 
Fonte: Action Magazine

Foto: Daniele Saisi

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