giovedì 26 marzo 2009

Una delibera che azzera i rifiuti

Il nostro modello di sviluppo, improntato su uno spreco insostenibile di materie prime, di energia e sulla produzione di una enorme quantità di rifiuti, non può essere definito “sostenibile”. Occorre ripensare in termini di “futuro possibile” il modo di vivere il rapporto uomo-ambiente, vincolando le attività umane al massimo risparmio energetico, al minimo consumo di materie prime e al completo riciclo dei rifiuti prodotti. La questione rifiuti ha dimostrato in questi anni la centralità del nostro stile di vita ed ha fatto emergere la problematica dello smaltimento di enormi montagne di scarti che la nostra società produce.
Secondo la legislazione dell’Unione Europea la priorità di intervento sul tema rifiuti dovrebbero essere in ordine di importanza: prevenzione; riciclaggio; recupero energetico e discarica. In Italia si producono ogni anno circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani. La politica della gestioni rifiuti è ancora fortemente orientata alle discariche dove viene ancora stoccato circa il 65% del totale, mentre circa il 10% viene incenerito con le enormi e pesanti conseguenze ambientali che queste soluzioni comportano. Solo il 25% circa dei rifiuti viene avviato a riciclaggio o compostato.
Riciclare i rifiuti è un approccio che permette di diminuire i costi di gestione e creare maggiori posti di lavoro. Ovunque è possibile avviare sistemi di raccolta “Porta a porta” che permettono di raggiungere elevate percentuali di differenziazione, anche superiori all’80%.


Attraverso la delibera di adesione alla strategia “Rifiuti Zero”, il comune di Capannori, primo in Italia, si è posto l’obiettivo “di intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2008 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2011 il 75%” combinando questi obiettivi con un impegno costante mirato alla riduzione della produzione dei rifiuti.
In questi anni il Comune di Capannori ha dimostrato che l’aumento dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato con il coraggio di una politica che guarda alla sostenibilità e alla necessità di scelte coraggiose e concrete per un comune futuro possibile. Grazie alla raccolta domiciliare, alla professionalità dell’azienda Ascit e alla grande collaborazione della cittadinanza, abbiamo superato quote di raccolta differenziata anche superiori all’80%, con una riduzione complessiva dei costi, creazione di posti di lavoro, riduzione delle tariffe alla cittadinanza ed una riduzione annua della produzione complessiva dei rifiuti. “Rifiuti zero” significa dunque riciclaggio grazie alla raccolta differenziata e riduzione dei riifuti con progetti mirati all’abbattimento della loro produzione. Alcuni esempi importanti: compostaggio domestico della frazione organica, acquisti verdi negli enti pubblici, eliminazione delle acque minerali dalle mense comunali e scolastiche, eliminazione dell’usa e getta dalle sagre e feste popolari, diffusione dei distributori alla spina di latte, detersivi e altri prodotti, diffusione dei pannolini lavabili etc..
Rifiuti zero non è dunque un’utopia ma un obiettivo essenziale per cercare di costruire una maggiore sostenibilità, cambiando anche le abitudini.
Per far crescere questa strategia è dunque urgente ed importante che tante amministrazioni, oltre a quelle che hanno già adottato questo impegno, aderiscano e costruiscano, tutte assieme, un’azione territoriale dimostrandone la possibilità ed i vantaggi ambientali, sociali ed economici che ne derivano.
Nel solo comune di Capannori, nell’arco del 2007, raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, hanno portato ad aver risparmiato l’abbattimento di 100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua e la mancata emissione di 1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di 676.204 barili di petrolio. Ampliando e moltiplicando queste esperienze
La politica è tale se riesce a maturare consapevolezza, se alimenta la partecipazione, se fa crescere la democrazia ed il protagonismo delle comunità. Unire queste urgenze di partecipazione all’urgenza di salvare il nostro ambiente dal degrado e dall’insostenibilità è la prima missione di un buona amministrazione.
L’utopia non è infatti un mero sogno di pochi idealisti ma può essere declinata in scelte quotidiane e di responsabilità che coinvolgono ed aggregano le comunità locali nella costruzione di un migliore futuro possibile.
Alessio Ciacci - Assessore all'ambiente del Comune di Capannori (LU)

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