tag:blogger.com,1999:blog-6993981752110470274.post4529168585741232140..comments2024-03-27T13:38:53.776+01:00Comments on Daniele Saisi Blog: "il Zappello" - storia di questo saggio sentieroDaniele Saisihttp://www.blogger.com/profile/11057426849557960217noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-6993981752110470274.post-60255054556787790172013-09-21T08:34:35.108+02:002013-09-21T08:34:35.108+02:00Grazie Italo per questa preziosa testimonianza.Grazie Italo per questa preziosa testimonianza.Daniele Saisihttps://www.blogger.com/profile/11057426849557960217noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6993981752110470274.post-16481351052346699322013-09-21T01:16:49.974+02:002013-09-21T01:16:49.974+02:00Bravi, grazie.Era l'unica strada che univa Tra...Bravi, grazie.Era l'unica strada che univa Trassilico al resto del mondo.Frequentavamo le medie a Gallicano, l'Eugenio Rebechi, Pierantonio Grassi (che purtroppo non c'è più) ed io. Tutti i giorni, pioggia o sole,caldo o freddo, "il zappello" era il nostro pulmino.Quando la notte aveva nevicato molto, attendevamo "Il Galanti" Gigi, il postino, per scendere, era l'unico che possedeva gli stivali e ci faceva da apripista.La scuola si trovava dove ora c'è l'ufficio tecnico del Comune e da lì, all'una e mezzo partivamo per il ritorno. Non sempre però, perché, tanto per avere la vita facile, il giorno della settimana che nelle ultime due ore c'era "ginnastica", andavamo al campo sportivo, e da lì, dalle sponde del Serchio iniziava il nostro affamato ritorno.<br />"Il zappello" l'ho sempre ricordato con affetto, con tutte le sue tappe per posare carichi troppo pesanti: Sapina, Molevigne, Sardegna, la buca dei cacati e così via.L'ho sempre considerato nei decenni successivi(troppi purtroppo)il mio più importante maestro di vita.E' dura scendere col vento che ti spinge e col freddo che ti pungola, quando gli altri ancora dormono, e tu a dodici anni devi per forza andare avanti.E' dura, finita la scuola,farti quasi un'ora di salita con la lingua di fuori per il caldo, la fame e la fretta di arrivare, e quando stavi per giungere al traguardo: ecco la salita di Fonti "la montatella", l'ultimo breve ripido strappo che ti toglieva le energie residue. Era dura, ma imparavi subito che le difficoltà esistono e le devi superare e se non vuoi soccombere devi contare sulle tue forze e la tua volontà.Anche quando per andare al lavoro me ne stavo "stravaccato" su treni che viaggiavano a 200 Km all'ora, o su auto superaccessoriate, ogni tanto mi veniva alla mente "il Zappello", serviva per farmi abbassare la cresta, nel caso avessi avuto la tentazione di darmi troppe arie.<br />Grazie ragazzi, grazie di cuore e scusate se l'ho tirata per le lunghe.<br />Italo Pierotti Anonymousnoreply@blogger.com