mercoledì 2 novembre 2016

Non si può avere "in carico" il figlio della convivente

Vivo con la mia compagna e con suo figlio, che ha tre anni. Ai fini fiscali, posso mettere a mio carico il bambino della mia compagna?
 
La risposta è negativa. La circolare 34/E/2008 ha sottolineato che l’articolo 12, comma 1, lettera c, del Tuir riconosce le detrazioni per figli a carico, con riferimento a «ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi e gli affidati o affiliati».
La condizione di figlio a carico – ammessa a prescindere dall’età del figlio e dalla convivenza con i genitori, fermo restando il limite di reddito non superiore a 2.840,51 euro, previsto per essere considerati familiari a carico – presuppone dunque un rapporto di parentela o di affiliazione con il soggetto che fruisce della detrazione.
Pertanto, il soggetto diverso dal genitore naturale, ancorché conviva con quest’ultimo (nessuna modifica è stata apportata in tal senso dalla legge 76/2016 in materia di convivenza di fatto e unioni civili), non potrà fruire delle relative detrazioni fiscali in assenza di un provvedimento per il riconoscimento, anche in adozione, del figlio.
 
Fonte: Il Sole 24 Ore

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